MILANO – Dal 7 al 13 aprile con la campagna “Caffè Fairtrade, buono davvero” è il momento giusto per assaggiare il caffè del commercio equo certificato. Buono perché assicura il rispetto delle condizioni di lavoro degli agricoltori nei Paesi in via di sviluppo e la tutela dell’ambiente; buono perché di alta qualità; buono perché crede nella voglia di ognuno di cambiare il mondo con una semplice scelta quotidiana.
Sono oltre 200 i bar del territorio nazionale che offrono la possibilità di provare il caffè Fairtrade. Come trovarli? L’elenco dei punti vendita è disponibile sul sito di Fairtrade Italia http://www.fairtradeitalia.it/. I locali che aderiscono hanno l’adesivo o l’insegna con il Marchio Fairtrade.
Nel mondo sono 25 milioni i piccoli produttori di caffè che lavorano su appezzamenti di terreno di circa 1 ettaro coltivando quasi l’80% dei preziosi grani che, una volta tostati, vengono venduti in tutto il mondo.
Grazie alla certificazione Fairtrade del commercio equo agli agricoltori vengono assicurate condizioni di impiego dignitose. Fairtrade garantisce il pagamento di un prezzo equo, il Fairtrade Minimum Price, per il lavoro e un margine di guadagno aggiuntivo; e il Fairtrade Premium, che le comunità possono investire in programmi di emancipazione e sviluppo, come la costruzione di scuole, ambulatori e corsi di formazione.
Tra le torrefazioni che sostengono l’iniziativa Caffè Agust, Caffè Haiti Roma, Caffè Moak, Caffè Molinari, Caffitaly, Goppion Caffè, Labcaffè, Mokafè, La Tosteria, Le piantagioni del caffè, Torrefazione Caffè Gourmet, Torrefazione Mokaflor.