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Export mondiale ancora in calo

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Export mondiale ancora in calo. Secondo i dati mensili diffusi dall’Ico venerdì scorso, le esportazioni di caffè in tutte le forme verso tutte le destinazioni hanno raggiunto, a marzo, un volume di 9,983 milioni di sacchi, pari a un calo del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2014.

Il primo dato che salta agli occhi è il rilevante arretramento delle esportazioni di colombiani dolci (-14%). Negativo anche il dato dei robusta (-5%). In controtendenza, invece, gli altri dolci, che registrano un incremento del 3,5% sull’anno. Stabili (+0,4%) i brasiliani naturali.

Crescono ancora gli imbarchi del Brasile (+9,5%), a fronte di un consistente calo delle altre principali origini. L’export del Vietnam è in flessione del 10,3%; quello della Colombia (complice uno sciopero dei camionisti) del 15,3%, quello dell’Indonesia del 16,5%. Unica eccezione, l’Honduras, che incrementa le proprie esportazioni mensili del 32,4%.

Nell’arco della prima metà dell’annata caffearia 2014/15 (ottobre-marzo), le esportazioni mondiali sono state di 53,084 milioni di sacchi o il 3,3% in meno rispetto dell’analogo semestre 2014.

Positivo, in questo caso, il solo dato dei colombiani dolci (+1,7%), mentre registrano invece variazioni negative sull’anno altri dolci (-10,6%), brasiliani naturali (3,3%) e robusta (-1,1%).

In crescita l’export del Brasile (+6,5%) e della Colombia (+2,2%), mentre arretrano Vietnam (-3,7%) e Indonesia (33,2%).

Tra gli altri principali esportatori si segnala il solo incremento dell’Honduras (+21%), mentre segnano il passo India (-5,9%), Uganda (-13,1%) e Perù (-47%).

Export marzo 2015 Ico

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