MILANO – Dopo i dati record a consuntivo 2015, l’import e l’export di caffè del nostro paese continuano a crescere anche nel primo trimestre 2016, a conferma della grande vivacità del comparto. Così i dati ISTAT relativi al primo trimestre 2016, raccolti e rielaborati dagli esperti del Comitato Italiano del Caffè, che siamo in grado di proporre in esclusiva ai nostri lettori.
Tra gennaio e marzo di quest’anno, l’import di caffè in tutte le forme segna un incremento del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2015 raggiungendo i 2.484.103 sacchi. L’export cresce del 4,85% e si attesta a 892.274 sacchi.
Le importazioni di caffè verde salgono a 139.548.895 kg, pari a 2.325.814 sacchi (+6%).
Variazioni con il segno più per tutte le tipologie.
L’import di colombiani dolci è di 10.077.031 kg o 167.950 sacchi (+2,9%). È interessante osservare che l’origine che incrementa maggiormente la propria quota sul mercato italiano non è la Colombia (+0,4%), bensì la Tanzania (+7,9%)
Crescono di quasi il 3% gli sbarchi di altri dolci, che si attestano a 23.914.199 kg o 398.570 sacchi.
L’India si conferma l’origine più importante nell’ambito di questo gruppo, con 15.094.289 kg o 251.571 sacchi importati, pari a un incremento del 7,6% rispetto al 2015.
Alle sue spalle, l’Honduras consolida la sua seconda posizione, con un volume che lievita del 69% a 4.671.041 kg (sacchi 77.851 sacchi). Più che dimezzate (-55,6%) invece le importazioni dal Perù.
L’import di brasiliani naturali cresce del 5,9% e raggiunge i 45.197.283 kg o 753.288 sacchi.
Dal Brasile sono arrivati in Italia 43.576.645 kg (726.277 sacchi), con un incremento del 6,2 % rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
L’incremento più significativo a livello di volumi (+7,3%) si registra alla voce dei robusta, il cui import raggiunge i 57.145.013 kg o 952.417 sacchi. Tra i massimi fornitori arretra il Vietnam (-5,8%) mentre avanza l’Uganda (+12%).
Le note più positive giungono, ancora una volta, dall’export di caffè torrefatto, che raggiunge i 41.309.411 kg o 688.490 sacchi segnando un incremento dell’4,2% a volume.
Il valore si attesta a circa 276,3 milioni di euro, in crescita del 3,5% sul primo trimestre 2015.
Nonostante una lieve flessione rispetto all’anno scorso (-1,7%), la Germania rimane di gran lunga il principale mercato del torrefatto italiano con 8.253.060 kg o 137.551 sacchi esportati.
Seguono la Francia (+15,8%), con 4.347.570 kg o 72.460 sacchi, l’Austria (3.265.293 kg), il Regno Unito (2.561.790 kg), la Spagna (1.907.019 kg), gli Stati Uniti (1.817.833 kg), la Grecia (1.627.209 kg) e l’Australia (1.289.403 kg).
Concludiamo con quest’ultima tabella che offre un quadro riassuntivo degli scambi (i valori, in questo caso, sono espressi in corrispettivo caffè verde e in sacchi da 60 kg) evidenziando i progressi registrati per quasi tutte le voci.
Import verso i 2,5 milioni di sacchi
L’import è vicino ai 2,5 milioni di sacchi, mentre l’export sfiora i 900.000 sacchi.
Dati ancora più significativi se guardiamo alla forte progressione registrata dalle esportazioni di caffè tostato nel corso di questo decennio.