MILANO – Cresce ancora l’export brasiliano di caffè, nonostante il calo produttivo di quest’anno dovuto al ciclo negativo degli arabica.
Secondo i dati di Cecafé, il Brasile ha esportato a settembre 3.232.296 sacchi di caffè, con un incremento del 2,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
L’export di caffè verde è in ulteriore crescita del 2,3% a 2.907.592 sacchi. A trainarlo sono gli imbarchi di arabica, che aumentano del 3,7%, a fronte di un arretramento dei robusta (-9,9%).
Bene anche l’export di caffè trasformato (soprattutto solubile), che migliora del 5,1%.
“I volumi di caffè esportati a settembre registrano il miglior risultato degli ultimi 5 anni” ha commentato il presidente di Cecafé Nelson Carvalhaes.
“Il risultato complessivo degli ultimi 12 mesi segna, allo stesso modo, un incremento molto significativo delle vendite all’estero, che si attestano a 42,2 milioni di sacchi circa”.
Un dato – quest’ultimo – senza precedenti, che costituisce dunque un ulteriore record stabilito nel corso di quest’anno.
Oltre i 30 milioni nei primi 9 mesi
L’export brasiliano nei primi 9 mesi dell’anno solare raggiungono i 30.387.299 sacchi, in crescita del 27,7% rispetto al pari periodo del 2018.
I volumi di caffè verde segnano un +30%, a 27.374.319 sacchi, di cui 24.407.629 di arabica (+26,2%) e 2.966.690 di robusta (+73,7%).
L’export di caffè trasformato è in crescita del 10% e supera i 3 milioni di sacchi.
Export brasiliano verso l’Italia a 2,8 milioni
Volumi in crescita generalizzata verso tutti i principali mercati, fatta eccezione per il Regno Unito (-27,97%).
Le esportazioni verso Stati Uniti e Germania registrano rispettivamente un +38,65% e +37,24%. Quelle verso l’Italia un 30,43%, a 2.839.790 sacchi.
Il nostro paese assorbe il 9,3% dell’export complessivo del Brasile.
Brema supera Amburgo, Genova davanti ad Anversa
Con oltre 2 milioni di sacchi, Genova è il terzo porto di destino del caffè brasiliano, dietro a Brema e Amburgo e davanti all’importante scalo belga di Anversa.