MILANO – L’annata negativa di raccolto, complicata dalla siccità, inizia a farsi sentire sui dati dell’export brasiliano. Secondo le statistiche di Cecafé, gli imbarchi hanno subito ad agosto una flessione del 25,2% scendendo a 2.674.116 sacchi, volume minimo per questo mese dell’anno dal 2017. L’Associazione brasiliana chiama in causa però soprattutto i gravi disagi logistici, che continuano a ostacolare i flussi mondiali del commercio.
“L’inversione di tendenza dell’export, il cui andamento era stato positivo sino a luglio, riflette i perduranti colli di bottiglia logistici del trasporto marittimo: un problema strutturale che esula dal solo Brasile e dal prodotto caffè” ha commentato il presidente di Cecafé Nicolas Rueda.
“Tale grave crisi operativa ha determinato il lievitare dei noli, annullamenti costanti dei booking, difficoltà nel riprogrammare le prenotazioni e dispute per i container e per gli spazi a bordo delle navi”
Secondo un’indagine condotta dall’Associazione, queste difficoltà hanno ridotto i volumi dell’export di circa 3,5 milioni di sacchi tra maggio e agosto, con una perdita di quasi mezzo miliardo di dollari per il comparto brasiliano.
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