MILANO — Dopo la parziale ripresa di settembre, l’export brasiliano segna il passo a ottobre rispetto allo stesso mese di un anno fa, lasciando trasparire la minore disponibilità di arabica dovuta alla ciclicità negativa, anche se in realtà il calo è esteso a tutte le tipologie. I dati complessivi – dall’inizio dell’anno– rimangono comunque elevatissimi e preludono a un risultato record a fine anno.
A ottobre, le esportazioni brasiliane hanno raggiunto un totale di 3.422.112 sacchi, in flessione del 13,1% rispetto all’anno scorso.
L’export di caffè verde supera di poco i 3,1 milioni di sacchi, pari a un calo del -14,1%. Gli imbarchi di arabica segnano un 12,8% e scendono a 2.826.200 sacchi.
Ma è ancora più accentuata la caduta dei robusta, i cui volumi arretrano del 25,7%. Le esportazioni di caffè trasformato sono, a loro volta, in lieve calo (-1,9%) a 321.911 sacchi costituiti in massima parte da solubile.
Nonostante il dato negativo del mese scorso, l’export dei 12 mesi sfiora i 42 milioni di sacchi.
Export dei 10 mesi supera i 34 milioni di sacchi
L’export dei primi 10 mesi dell’anno solare raggiunge intanto quota 34.047.071 sacchi, con un incremento del 22,8% sul pari periodo 2018.
L’export di caffè verde aumenta di quasi un quarto (24,4%) a 30.688.911 sacchi.
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