MILANO – Inizio anno in netto calo per l’export brasiliano. Secondo i dati di Cecafé, le esportazioni in tutte le forme hanno subito una flessione sull’anno del 9,4% fermandosi a 3.147.222 sacchi, dato minimo degli ultimi 2 anni per il mese di gennaio. Gli imbarchi di caffè verde sono stati pari a 2.892.765 sacchi risultando inferiori dell’8,1% a quelli di un anno fa. Esportati 2.651.231 sacchi di arabica (-9,3%) e 241.534 sacchi di robusta (+7,9%).
Le vendite di caffè trasformato si attestano invece a 254.457 sacchi (-22,4%), in massima parte di solubile.
Nonostante la netta frenata di gennaio, l’export degli ultimi 12 mesi supera i 44,3 milioni di sacchi.
Rimane nettamente positivo anche l’andamento dell’export brasiliano dall’inizio dell’annata di raccolto.
Tra luglio 2020 e gennaio 2021, le esportazioni in tutte le forme hanno raggiunto il dato senza precedenti di 27.843.360 sacchi, in crescita del 17,2% rispetto al pari periodo dell’annata trascorsa.
L’export brasiliano di caffè verde sfiora i 25,5 milioni di sacchi (+19,1%). Crescono, in egual misura (+19,1%), tanto le esportazioni di arabica che di robusta, che sono pari rispettivamente a 22.460.713 e 3.028.001 sacchi. L’export di caffè trasformato si incrementa dello 0,3% a 2.354.646 sacchi.
Tornando all’export di gennaio si osserva un calo pressoché generalizzato dei volumi imbarcati alla volta dei principali mercati. Fanno eccezione gli Usa (+9%) e il Belgio (+56,4%).
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