MILANO – Continua il trend negativo dell’export brasiliano, che segna a maggio un’ulteriore, forte flessione. Secondo i dati Cecafé, diffusi nella serata di ieri (martedì 13 giugno), le esportazioni di caffè in tutte le forme del Brasile sono state, il mese scorso, di 2.448.275 sacchi: il 17,4% in meno rispetto al maggio di un anno fa.
L’organizzazione degli esportatori brasiliani imputa il dato negativo alla mancanza di scorte e al procedere più lento delle operazioni di raccolta.
L’export di caffè verde è stato pari a 2.119.228 sacchi (-20,4%). Forte contrazione nei volumi di caffè arabica (-21,4%), che si fermano a 1.987.539 sacchi. Invariato (-0,1%) l’export di robusta, rispetto ai minimi storici recenti dell’anno scorso.
In crescita (+8,5%) invece le vendite all’estero di caffè trasformato, che ammontano a 329.047 sacchi, in massima parte di solubile.
Nei primi 5 mesi del 2023 sono stati esportati 13.577.028 sacchi di caffè in tutte le forme, un dato inferiore del 19,3% a quello del pari periodo del 2022.
Pesantemente in calo (-21,5%) l’export di caffè verde, pari ad appena 11.992.188 sacchi, contro 15,2 milioni, un anno fa, e 16,2 milioni, due anni or sono.
Gli imbarchi di arabica ammontano a 11.466.123 sacchi (-21,6%); quelli di robusta a 526.065 sacchi (-19,6%). Anche in questo caso, l’unica nota positiva giunge dalle esportazioni di caffè trasformato, che crescono del 2,2%, a 1.584.840 sacchi.
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