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venerdì 22 Novembre 2024
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Export brasiliano a livelli record grazie al conillon

Nell’annata di raccolto 2014/15 (luglio-giugno), il Brasile ha esportato 36,5 milioni di sacchi, di cui 4,5 milioni di caffè robusta (+133%)

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Volumi record per l’export brasiliano di caffè nell’annata appena conclusa. Secondo i dati provvisori diffusi la settimana scorsa da Cecafé, il Brasile ha esportato nell’annata di raccolto 2014/15 (luglio-giugno) 36.492.298 sacchi di caffè in tutte le forme, pari a un incremento del 6,9% rispetto ai 12 mesi anteriori.

Ed è andata ancora meglio in termini di valore. Ai volumi sopra indicati sono infatti corrisposti maggiori introiti per quasi un miliardo e mezzo di dollari (+28%), pari a un totale di 6,854 milioni di dollari entrati nelle casse brasiliane in tale periodo.

A rendere possibile questa performance senza precedenti il dato straordinario relativo all’export di conillon, che segna un incremento del 133% per un totale di 4.532.940 sacchi facendo sicuramente del Brasile anche uno dei primi tre esportatori mondiali di robusta nei 12 mesi trascorsi.

In lieve flessione, invece, le esportazioni di arabica (-0,7%), che si attestano a 28.457.952 sacchi. L’export di caffè verde registra complessivamente un +7,8% a 32.990.892 sacchi. L’export di caffè trasformato è calo dell’1% a 3.501.406 sacchi, costituiti in massima parte da solubile.

I dati del mese trascorso delineano tuttavia un’inversione di trend. A giugno, l’export ha subito infatti un calo del 12% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso fermandosi a 2.606.235 sacchi.

Ancora più marcato il calo a valore (-23,7%), dovuto ai prezzi in flessione, con gli introiti che scendono a 426,641 milioni di dollari.

Sempre a giugno, gli imbarchi di caffè verde sono diminuiti del 13,6% a 2.292.068 sacchi. L’export di arabica è in flessione del 17,2% a 1.893.746 sacchi, mentre rimane tuttora positivo il trend dei robusta, con un ulteriore incremento dell’8% a 398.322 sacchi.

Nei primi 6 mesi dell’anno solare, infine, l’export brasiliano è stato di 17.657.627 sacchi, in lievissima crescita (+0,4%) sul primo semestre 2014. Il dato a valore è lievitato dell’8,9% a 3,158 miliardi di dollari.

Le esportazioni di caffè verde sono state pari a 15.924.542 sacchi, in crescita dello 0,3% sull’anno scorso. Gli imbarchi di robusta sono saliti a 2.276.791 sacchi (+90%); quelli di arabica sono arretrati a 13.647.751 sacchi (-7%). L’export di caffè trasformato è cresciuto a 1.733.085 sacchi (+0,9%).

Il 54% e il 51% dei volumi esportati nel primo semestre 2015 hanno preso la rotta rispettivamente dell’Europa e dell’UE. Nord America, Asia e sud America hanno assorbito, nell’ordine, un ulteriore 24%, 16% e il 3% dei volumi.

Guardando ai singoli paesi, gli Usa rimangono il mercato più importante per il caffè brasiliano, con 3.587.502 sacchi importati. Seguono Germania (3.274.834 sacchi), Italia (1.390.343 sacchi) Belgio (1.207.064 sacchi) e Giappone (1.206.389 sacchi).

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