DUBAI – È in corso Expo Dubai 2020: all’interno della manifestazione, i valori di sostenibilità ambientale e sociale condivisi da Lavazza hanno trovato la loro massima espressione con la caffetteria Solar Coffee Garden progettata da Cra-Carlo Ratti Associati e Italo Rota Building office all’interno del Padiglione Italia, di cui l’azienda torinese è Platinum Sponsor. Il caffè si trasforma da semplice commodity a prodotto rispettoso dell’ambiente circostante e di chi ci lavora al suo interno. Leggiamo un approfondimento di questo appuntamento con la sfida green raccolta dal Gruppo, con l’intervista di Fabio Bogo a Carlo Colpo, marketing communication Director Lavazza, direttamente da Dubai, pubblicata su repubblica.it.
Expo Dubai 2020: il caffè va in scena
La coltivazione del caffè è una barriera contro la deforestazione. Perché le piantagioni sono curate dalle popolazioni locali, e la loro presenza sul territorio, parcellizzata in tanti mini appezzamenti autosufficienti economicamente, frena gli appetiti che le compagnie del legno o della soia nutrono per la terra. Dove resta il caffè, insomma, vanno indietro gli speculatori. Lavazza è impegnata su questo fronte.
“Il progetto Amazzonia che stiamo portando avanti con Cesvi – ha spiegato a Dubai Carlo Colpo, marketing communication Director del gruppo torinese – ha proprio questo obiettivo: Promuovere la conservazione del patrimonio forestale esistente, attraverso un presidio diretto da parte delle comunità indigene, e piantumare nelle aree degradate della foresta, con un focus sulla noce amazzonica, preziosissima risorsa per l’ambiente”.
Ma Lavazza non guarda solo all’Amazzonia
Un progetto di difesa del territorio è stato avviato anche in Etiopia, dove la coltivazione del caffè avviene spontanea e con metodi naturali, “aiutata” dalle piante di banano che la proteggono. E altri camminano in Ecuador e Perù. Il caffè amico dell’ambiente, insomma? In parte sì, anche perché – ricorda Colpo – il caffè è donna: nelle coltivazioni l’attività femminile ha un ruolo preminente ed è anche tradizionalmente più attenta all’aspetto della sostenibilità”.
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