domenica 22 Dicembre 2024
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Evoca: spunta di nuovo l’ipotesi De’Longhi, che per qualcuno si farebbe sempre più concreta

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MILANO – Il Sole 24 Ore torna a fare il punto sulla cessione di Evoca – il colosso bergamasco leader di mercato nella distribuzione automatica, nonché titolare delle licenze dei marchi Gaggia Milano e Saeco per il settore professionale – rilanciando l’ipotesi dell’acquisizione da parte di De’Longhi. Anzi, secondo il quotidiano finanziario milanese, il colosso trevigiano sarebbe a questo punto l’unico candidato rimasto in lizza per acquisire il gruppo di Valbrembo, che l’attuale proprietario, il fondo di investimento Lone Star, ha deciso lo scorso autunno di mettere sul mercato affidando un mandato esplorativo a Deutsche Bank.

E proprio l’advisor tedesco avrebbe in mano, secondo il quotidiano, la regia di una complessa operazione finanziaria, che vedrebbe coinvolti 3-4 istituti di credito.

È opportuno ricordare che De’Longhi ha liquidità iscritte a bilancio per alcune centinaia di milioni di euro.

Uno dei nodi da sciogliere sarebbe la valutazione di Evoca. Superiore al miliardo, secondo quanto scritto a suo tempo dal Sole. Qualcuno ha fatto anche cifre nell’ordine del miliardo e mezzo.

Il fatturato di Evoca si attesta attorno al mezzo miliardo di euro

L’Ebitda attorno ai 100 milioni. A titolo di raffronto, Wmf – il colosso tedesco, leader mondiale nel segmento delle macchine da caffè professionali superautomatiche (cui era interessata anche De’Longhi) – è stato acquisito nel 2016 dai francesi di Seb, sulla base di una valutazione pari a 12 volte l’Ev/Ebitda.

“I multipli del settore sono di 14-15 volte, quando c’è di mezzo in qualche modo il caffè” osservava, nello scorso gennaio, l’amministratore delegato di Evoca Andrea Zocchi, in un’intervista a MF Milano Finanza.

Qual è l’interesse di De’Longhi nell’operazione

Secondo gli analisti, la parte più interessante dell’acquisizione per De’ Longhi sarebbe quella delle macchine da caffè professionali. Essa potrebbe pesare per 200-300 milioni sul fatturato, anche se è appena partita sul fronte dei modelli tradizionali. Mentre restano da capire le sinergie sul rimanente business, quello del vending. Per De’Longhi un territorio del tutto nuovo.

Nell’esercizio trascorso, il gruppo della Marca ha conseguito incrementi a doppia cifra nel segmento macchine da caffè. E ciò soprattutto grazie al contributo delle superautomatiche e dei modelli manuali, in produzione da pochi mesi nello stabilimento di Gaggio Montano (Bologna).

Il management di De’Longhi ha già individuato, a suo tempo, nelle macchine da caffè professionali il segmento di business per possibili acquisizioni. E nel frattempo qualche operazione in questo campo l’ha pure conclusa.

Anche per questo lascia perplessi, almeno di primo acchito, l’ipotetico appetito dei trevigiani per due marchi come Gaggia e Saeco. Storici e iconici quanto si vuole, ma anche reduci da anni di stasi, con una fase di rilancio iniziata da poco.

Questi e altri motivi inducono alcuni osservatori esperti del mercato a considerare l’ipotesi dell’acquisizione di Evoca da parte di De’Longhi inverosimile.

Tuttavia, le vicende recenti dimostrano anche come un portafoglio ricco e variegato di brand (soprattutto di prestigio) in segmenti differenziati sia un importante vettore di crescita per i colossi di mercato.

Ricordiamo che De’Longhi – interpellata dal Sole 24 Ore – non ha voluto fare commenti in merito.

Una storia che parte da lontano

Esattamente dal 1968, quando Zanussi decise di entrare nel mondo vending creando il marchio Necta Vending Solutions. Alla vigilia del nuovo millennio, nel 1999, Compass partners international acquisisce Necta e la danese Wittenborg fondendole in N&W Global Vending.

Nel 2005, Argan capital e Merrill Lynch private equity acquisiscono N&W, per rivenderla tre anni dopo, nel 2008, ad altri due fondi: Equistone (la ex Barclays Private Equity) e Investcorp.

Nel 2015, infine, subentra Lone Star, che cambia il nome di N&W in Evoca

In questi ultimi anni, Evoca ha attuato una rilevante campagna di acquisizioni. Nel 2016 ha infatti comprato, da Royal Phillips, Saeco Vending e anche la licenza per l’utilizzo dei marchi Saeco e Gaggia nel mercato delle macchine da caffè professionali.

Nel giugno 2017 ha rilevato Les Entreprises Cafection, produttore canadese di macchine da caffè con sede a Québec City.

A marzo 2018 è stata acquisita la VE Global Solutions, con base a Cleveland, specializzata nella commercializzazione di caffè e distributore delle macchine distributrici a marchio Necta, Wittenborg e SGL in nord America.

Due mesi più tardi è stata la volta di Quality Espresso, titolare del marchio Gaggia in Spagna e nella maggior parte dei Paesi di lingua spagnola in America Latina.

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