MILANO – Il Corriere Economia ha dedicato quattro pagine ai cinque anni che cambiarono L’Italia, a quelli della moneta unica.
Interessante la citazione al caffè. Perché dall’entrata in scena dell’euro, senza il doping della svalutazione, molte imprese italiane sono finite fuori mercato o in crisi, come Natuzzi.
Altre hanno rilanciato, come Fila, Segafredo e Campari.
Se l’ impatto sul sistema produttivo e’ stato forte – scrive il Corriere Economia – la nuova moneta ha però influito poco sugli assetti sociali. Dopo i primi due anni, i prezzi si sono stabilizzati. E la popolarità dell’ euro sale.
“Ha portato stabilita” dice Joaquin Almunia, commissario Ue. Ma Olivier Blanchard, economista del Mit (Massachussett Institute of tecnology), avverte: “L’Ue è una struttura fragile segnata dalle debolezze di Portogallo, Italia e Spagna”.
Nel suo commento, Michele Salvati parla di “un’ occasione mancata perché l’ introduzione dell’ euro che ha reso impraticabile lo storico e perverso meccanismo inflazione-svalutazione- indebitamento, avrebbe dovuto spingere l’ Italia a realizzare riforme per acquisire competitività. Nessuno, però, l’ ha fatto. E nessuno sembra intenzionato a farlo”.