MILANO – Eudr, il giorno dopo la proposta – avanzata mercoledì 2 ottobre dalla Commissione europea – di rinviare di un anno l’entrata in applicazione della norma anti deforestazione. Soddisfatti, anche se con molti distinguo, il mondo produttivo e tutte le filiere interessate, che comprendono olio di palma, carne bovina, soia, caffè, cacao, legname, gomma e alcuni prodotti derivati.
Critiche le associazioni ambientaliste e non solo in ragione delle proroga richiesta, ma anche della portata – a loro giudizio – insufficiente del campo di applicazione del regolamento.
Gli operatori del settore del caffè – sentiti da Comunicaffè – invitano prudentemente a non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso.
Perché la palla passa ora al Consiglio europeo, dal quale – essendo esso composto dai capi di stato e di governo – dovrebbe arrivare il via libera senza problemi.
Ma anche al Parlamento europeo dove invece – data la conformazione instabile delle forze politiche – il disco verde potrebbe essere più sofferto.
Rimane poi il carico ulteriore di adempimenti e costi che l’Eudr – prima o poi – farà gravare comunque sulle aziende.
Come ben riassume Coldiretti in una nota “si tratta di un regolamento che, seppur condivisibile nell’obiettivo di ridurre le importazioni di prodotti derivanti da deforestazione, rischia di provocare un appesantimento burocratico e operativo per i produttori dell’Ue”.
Molto soddisfatto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida
“La proposta italiana vince ancora” ha commentato a caldo il ministro, già nella giornata di mercoledì.
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