mercoledì 25 Dicembre 2024
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Eudr: ecco perché le norme europee sulla deforestazione costituiscono un rischio, ma anche un’opportunità per la filiera e l’industria del caffè

Il nuovo provvedimento è entrato in vigore il 29 giugno, ma le sue disposizioni principali non si applicheranno fino al 30 dicembre 2024, per quanto riguarda le grandi imprese, e sino al 30 giugno 2025 per gli operatori che, al 31 dicembre 2020, erano costituiti come microimprese o piccole imprese. Esso prevede un’ampia due diligence sulla catena del valore per tutti gli operatori e i commercianti di una serie di prodotti, tra cui il caffè. Intanto, il rischio che le nuove regole possano ingenerare caos nei commerci mondiali preoccupa un po’ tutti. E all’orizzonte si profilano le elezioni europee della prossima primavera

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MILANO – Incertezza e preoccupazione regnano sovrane tra gli operatori del caffè (e non solo), a fronte del nuovo regolamento UE sulla deforestazione (Eudr). Uno stato d’animo palpabile, come abbiamo avuto modo di constatare anche durante il Trieste Coffee Experts, lo scorso fine settimana. Tra le voci allarmate che abbiamo sentito nelle scorse settimane c’è anche quella di Giuseppe Lavazza – nella duplice veste di presidente del Gruppo Lavazza e con la stessa carica nel Comitato Italiano del Caffè.

Ma la preoccupazione è condivisa anche da Moody’s, secondo la quale l’Eudr introduce nuovi rischi per le catene di approvvigionamento.

Il regolamento impone infatti un’ampia due diligence sulla catena del valore per tutti gli operatori e i commercianti di una serie di prodotti, tra cui il caffè.

Il nuovo provvedimento è entrato in vigore il 29 giugno, ma le sue disposizioni principali non si applicheranno fino al 30 dicembre 2024, per quanto riguarda le grandi imprese, e sino al 30 giugno 2025 per gli operatori che, al 31 dicembre 2020, erano costituiti come microimprese o piccole imprese. Ma cosa ha portato all’approvazione dell’Eudr.

Il presupposto

L’UE consuma e commercia grandi quantità di materie prime e prodotti, che svolgono un ruolo considerevole nella deforestazione. Le nuove norme mirano a garantire che il consumo e il commercio di tali materie prime e prodotti da parte dell’UE non contribuiscano alla deforestazione e all’ulteriore degrado degli ecosistemi forestali.

Il regolamento stabilisce (art.1) norme relative all’immissione e alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione, nonché all’esportazione dall’Unione, di prodotti interessati, che contengono o che sono stati nutriti o fabbricati usando materie prime interessate, vale a dire bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno al fine di:

a) ridurre al minimo il contributo dell’Unione alla deforestazione e al degrado forestale nel mondo, contribuendo in tal modo a ridurre la deforestazione globale;
b) ridurre il contributo dell’Unione alle emissioni di gas a effetto serra e alla perdita di biodiversità a livello mondiale.

Per deforestazione si intende la conversione delle foreste ad uso agricolo, indipendentemente dal fatto che sia causata dall’uomo o meno.

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