domenica 22 Dicembre 2024
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Eudr: ancora molte le incognite e le incertezze da sciogliere e intanto i prezzi del caffè tornano a volare

Parlando a margine del Seminario internazionale sul caffè di Santos, la direttrice esecutiva dell’Ico Vanúsia Nogueira ha posto l’accento, ancora una volta, sui punti non chiari della nuova normativa e sulle difficoltà che i produttori di caffè, specie quelli dei paesi più poveri e meno organizzati, si troveranno a breve a dover affrontare

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MILANO – Molte ancora le incognite che accompagnano l’entrata in applicazione del nuovo Regolamento Europeo sulla Deforestazione (Eudr), che sarà implementato nell’Unione Europea a partire dalla fine di dicembre 2024. A suonare l’ennesimo campanello d’allarme è stata, la settimana trascorsa, la direttrice esecutiva dell’Organizzazione internazionale del caffè, Vanúsia Nogueira.

Parlando a margine del Seminario internazionale sul caffè di Santos, la numero uno dell’Ico ha posto l’accento, ancora una volta, sui punti non chiari della nuova normativa e sulle difficoltà che i produttori di caffè, specie quelli dei paesi più poveri e meno organizzati, si troveranno a breve a dover affrontare.

Intanto – osserva Nogueira – i commercianti dell’Ue stanno intensificando le importazioni per premunirsi a fronte dei problemi che potrebbero insorgere di qui alla fine dell’anno.

Tale trend è testimoniato dalla cifre sui traffici commerciali e si rispecchia nel calo delle scorte dei paesi produttori, sostiene Nogueira.

“Gli importatori stanno accelerando il ritmo delle consegne, perché ci sono degli interrogativi, relativi alle nuove norme, ai quali non è stata data ancora risposta” ha dichiarato Nogueira aggiungendo sibillinamente: “Chissà se ci saranno delle sorprese?”.

Molti ritengono che l’UE potrebbe concedere delle proroghe per dare il tempo ai paesi produttori e ai commercianti crudisti di mettersi in regola.

Ma “non possiamo darlo per certo” ha detto ancora Nogueira osservando che i paesi “come il Brasile, la Colombia o la Costa Rica” sono maggiormente preparati a gestire gli adempimenti previsti dall’Eudr, mentre i produttori dei paesi africani dovranno far fronte a maggiori difficoltà.

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