VARESE – Continua “In viaggio col Mercante”, la rubrica di Varesenews basata sui documenti di Giancarlo Samaritani, direttore commerciale di Chicco d’Oro Italia. Un grande viaggio nel lavoro di popolazioni che spesso ignoriamo ma che sono legati a doppio filo, quotidianamente, a noi fin dalla mattina: cioè ogni volta che sorseggiamo una tazzina di caffè. Il primo dei viaggi alla scoperta di mondi e popolazioni è in Etiopia. Questo è il terzo dei 4 contributi di cui sarà composto il viaggio.
Etiopia: l’ultimo tassello per scoprirla
Il commercio del caffè è cosa piuttosto complicata. Inoltre, quasi sempre è gestita a livello governativo. In aggiunta, le quotazioni passano dai mercati finanziari nelle borse di Londra e New York.
Qui, i broker finanziari e gli intermediari autorizzati provvedono a rifornire di prodotto le aziende di trasformazione finale. Cioè le torrefazioni, le quali si occupano di trasformare il prodotto. Così come di creare miscele, confezionare; infine distribuire sul territorio e promuoverne il consumo.
Il ruolo del torrefattore
E’ di sicuro di determinante importanza: perchè rappresenta il passaggio che attribuisce al chicco di caffè la caratteristica che lo rende prodotto consumabile.
Questo, una volta tostato e macinato adeguatamente potremo finalmente gustare in tazza nelle nostre case, al bar, al ristorante, nei luoghi di lavoro.
Il lavoro del torrefattore può essere interpretato come una vera e propria arte, infatti. Benchè la moderna tecnologia metta a disposizione strumenti di lavoro sofisticati, sono i procedimenti di lavorazione tradizionale che permettono di gestire al meglio la trasformazione del chicco di caffè che proprio in questa fase sprigiona tutte le sue caratteristiche.
Numerosi sono i passaggi che portano il caffè dalla terra alla tazzina
Ed è proprio la corretta applicazione di tutte le procedure necessarie ad ogni passaggio che contribuirà a far si che il nostro palato possa godere di quell’estasi che solo la tazzina di caffè è in grado di produrre.
Facendo esplodere nelle nostre papille gustative una moltitudine di sapori, aromi, sentori. Dall’olfatto al palato raggiungeranno i nostri centri nervosi.
Allora la caffeina entrerà nel sangue, raggiungerà il cervello dove suoneranno le campane che risveglieranno la nostra attenzione. Infine, ci daranno la carica emotiva che ci permetterà di sopravvivere fino alla prossima tazzina di caffè.
Dell’Etiopia è stato esplorato già tanto
Gli altri appuntamenti focalizzati su questo territorio, sono disponibili ai link seguenti.