MILANO – L’estetica di packaging e prodotti si fa sempre più sofisticata anche nel mondo del caffè. Non a caso le aziende si avvalgono sempre più spesso dell’opera di artisti e designer. Quanto conta la percezione visiva e l’appeal estetico nell’esperienza di consumo del caffè e nella trasmissione dei valori di un marchio? Per rispondere a questa domanda, il notiziario di Host ha sentito il parere di alcuni qualificati addetti ai lavori. Di seguito, le loro risposte.
Il logo Julius Meinl rivisitato da Thun
Dice Andreea Postolache, marketing manager & sales regional manager northwest: “Julius Meinl ha sempre collaborato con artisti di svariate discipline. Il primo logo è stato creato dall’artista Josef Binder nel 1924. Simbolizzava il legame tra l’origine del caffè e la Vienna dell’epoca barocca sotto l’assedio turco. Il logo è diventato un’icona, simbolo della cultura delle caffetterie viennesi.
Nel 2004 il designer Matteo Thun ha reinterpretato l’estetica del logo, rafforzando i tratti barocchi. Ispirato dal fez e dalla sua forma, ha ridisegnato l’iconica linea di tazze. Oltre al mondo del design e delle arti grafiche, Julius Meinl ha collaborato con cantautori come J.P. Cooper e Tom Odell diventati ambasciatori della poesia per l’iniziativa globale “Pay with a Poem” durante la Giornata Mondiale della Poesia”.
Forma e funzionalità
Ha qualcosa da dire sul design anche La Marzocco: “Abbiamo sempre, fin dal 1927, pensato le nostre macchine come macchinari di design, dove per ‘design’ intendiamo non solo l’estetica pura della macchina, ma anche il potenziamento delle sue funzionalità e dell’ergonomia – spiega il Direttore Marketing Chris Salierno -. La semplicità di utilizzo e la facilità di intervento da parte del tecnico sono elementi chiave. Il nostro detto è “Form Meets Function” e la macchina “handmade-in-Florence” è progettata per ottenere la miglior estrazione del caffè espresso e per essere un tributo alle infinite mani e implicazioni che stanno dietro al lungo viaggio del caffè “dal chicco alla tazzina”. Costituisce uno strumento che modella un’esperienza e rafforzare il senso di ospitalità, consentendo così al barista di preparare la bevanda ideale e, allo stesso tempo, di interagire con il suo interlocutore”.
Estetica e funzionalità per migliorare il rapporto con il cliente
Punta molto sul design Modbar, linea di attrezzature “brewing” modulare di alta gamma de La Marzocco: “nasce come un prodotto alternativo di forte impatto estetico e di design che va a fortificare questa filosofia di relazione con il cliente. È uno strumento bello e tecnicamente avanzato, concepito per offrire un coffee break unico e dare spazio alla creatività anche al di fuori dell’ambiente caffetteria tradizionale: dalle pasticcerie e gelaterie di pregio agli studi di interior design”.
Gustare con gli occhi
Secondo Gideon Duvall di Duvall Espresso “Tutti gustiamo con i nostro occhi, è una parte ineluttabile dell’esperienza umana. Nel mondo del caffè noi vendiamo piacere. Il cliente non ha bisogno del caffè per sopravvivere ma lo consuma per migliorare la sua vita.
Quindi lo scopo di ogni fase dell’industria del caffè, dalla piantagione alla torrefazione, dal produttore di macchine al titolare di una caffetteria al barista, dovrebbe essere di lavorare per massimizzare il piacere dell’esperienza del cliente tramite i suoi cinque sensi.
La vista è uno dei più importanti, perché è spesso il primo con il quale il cliente interagisce con il caffè, quando prende un sacchetto al supermercato, vede l’insegna di una caffetteria o il cameriere che entra nella sala di un ristorante per portare il caffè. Il design dunque gioca un ruolo chiave nell’assicurare che la prima esperienza sensoriale del cliente stimoli gli altri sensi a massimizzare il piacere che deriva dal caffè”.