BOLOGNA – In occasione del quarantennale della fondazione di Essse Caffè, Francesco Segafredo, presidente della società, ha presentato il libro “Scienza del Caffè Espresso”. La pubblicazione, a cura delle professoresse Carla Severini e Santina Romani, è stata realizzata da Essse Caffè per celebrare quarant’anni di attività della storica torrefazione della famiglia Segafredo, legati ad altrettanti quarant’anni di promozione della ricerca scientifica.
La presentazione si è tenuta venerdì 29 novembre alla prestigiosa Fondazione Mast di Bologna. Sono intervenuti Francesco Segafredo, Presidente della Società, le curatrici e gli economisti Andrea Segrè, Maurizio Sobrero e in video Patrizio Bianchi. A moderare l’incontro, Enrico Franceschini de La Repubblica.
“La raccolta comprende tutte le ricerche realizzate nell’ambito della convenzione siglata con l’Università di Bologna, già da prima che fondassi la Essse Caffè fino alle più recenti. Un lungo cammino di oltre quarant’anni, in cui questa continua collaborazione è stata una fedele compagna di viaggio che ha ispirato e indirizzato la mia attività imprenditoriale.” scrive il presidente nella presentazione del volume.
La professoressa Carla Severini ricorda nell’introduzione:
“Nel 1979 ci fu il felice confronto/incontro tra un giovane assistente ordinario dell’Università di Bologna – Carlo Lerici – e un giovane e illuminato imprenditore che non aveva paura di investire in un approccio innovativo alla ricerca… L’approccio, allora pionieristico, era quello della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico…”.
La collaborazione tra Essse Caffè il mondo della ricerca scientifica
Il libro racconta lo straordinario cammino della collaborazione tra Essse Caffè e il mondo della ricerca scientifica avviata sin dal 1979 con l’Università di Bologna, al fine di ottenere un caffè espresso di eccellenza.
La professoressa Severini scrive ancora nell’introduzione: “L’obiettivo, quello di fornire al torrefattore uno strumento efficace e ripetibile per ottenere un prodotto di ottima qualità, operando su basi scientifiche. Negli ultimi anni la ricerca si è orientata anche verso altri aspetti del caffè; in particolare quello nutrizionale e salutistico e quello della sostenibilità ambientale”.
E aggiunge: “A differenza di quanto si è sempre pensato … la bevanda caffè va consumata per il bene della nostra salute, anche in misura cospicua, almeno 4-6 tazze al giorno.”
Un’opera che comprende 54 lavori di ricerca
“Scienza del Caffè Espresso” raccoglie i lavori scientifici realizzati fino ad ora grazie alla quarantennale collaborazione tra Essse Caffè e l’università. Il volume comprende 54 lavori di ricerca, pubblicati su riviste scientifiche internazionali e presentati a convegni scientifici in tutto il mondo; elenca inoltre le 23 tesi di laurea realizzate grazie a questa importante collaborazione.
La pubblicazione, edita da Chiriotti, è curata da Carla Severini – professore di Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Foggia – e da Santina Romani – professore di Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Bologna.
Nell’autorevole prefazione, il professor Andrea Segrè dichiara:
“Da una parte l’impresa che non è in grado da sola di produrre ricerca, dall’altra l’Università che ha bisogno di finanziamenti per fare ricerca. Che poi l’industria applica. Un circolo virtuoso che quarant’anni fa, nell’incontro fra Carlo Lerici e Francesco Segafredo, ha fatto scattare una scintilla che ancora alimenta un fuoco. Quello che solo gli uomini illuminati sanno produrre. E noi, che lo possiamo assaporare, continuiamo ad essergli grati.”
L’opera intende quindi rappresentare anche un riconoscente tributo alla memoria del professor Carlo Lerici, che fu tra i primi a comprendere le potenzialità della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico per ottenere un caffè torrefatto eccellente. Studiando le caratteristiche e le variabili che influenzano la qualità del prodotto.
Scrive ancora il professor Segrè nella prefazione:
“Un gruppo di ricerca che diventa Scuola e porta i suoi saperi in altre università: Udine, Foggia, Teramo, Roma, Ancona, Parma. E naturalmente nella sede di Cesena dell’Alma Mater dedicata proprio alle tecnologie alimentari.”
La professoressa Severini conclude così:
“Francesco Segafredo e Carlo Lerici … avevano capito l’importanza del tecnologo alimentare molti anni fa e avevano siglato un patto, quello della ricerca libera e continua… Per questo patto e per questa visione intelligente e lungimirante credo di doverli ringraziare a nome di tutto il “Gruppo Lerici”.”