LUCCA – Succede in Italia ed è un buon segnale della crescente sensibilità delle aziende del territorio nazionale verso il tema del rispetto dell’ambiente. Essity è un’impresa che opera nel settore di produzione di carta per articoli come tovaglioli, fazzoletti, per l’igiene personale per marchi ben noti ai consumatori come Nuvenia, Tempo e tena. Ad Altopascio, in provincia di Lucca, l’innovazione è di casa: grazie al sistema Renergy+ si potranno ridurre fino a 3,7 k ton di emissioni di anidride carbonica all’anno.
Renergy+ è stato fondato da Eli srl già nel 2014, proprio con l’obiettivo di trovare delle alternative green per le imprese. Potremmo dire: missione compiuta.
Essity è amica dell’ambiente
Ma in che cosa consiste questo sistema produttivo green? Si ricava della carta a partire dall’uso di scarti alimentari, tra i quali, anche il caffè. Attivando un solo camino emissivo, l’espulsione di sostanze nocive per l’ambiente si riduce drasticamente di oltre l’80%, prendendo come riferimento l’indice dell’industria su scala mondiale.
Un’innovazione che permette di ottenere la carta in maniera più sostenibile, in quanto si risparmia la cellulosa vergine del 15%. Come? Il segreto sta nel riutilizzare come materia prima gli scarti del grano, del caffè e del mais. Un ottimo esempio di economia circolare che si alimenta in autonomia grazie a un mix di metano e idrogeno.
L’impianto produttivo costruito
La struttura è indipendente e impiega come combustibile il gas naturale e idrogenato per garantire delle operazioni sostenibili e certificabili sia a livello ambientale che aziendale, senza che ci sia il bisogno di impiegare ulteriori risorse. Un progetto che potrà in futuro facilitare la conversione dei fumi esausti in energia termica, con l’ausilio di un sistema di trigenerazione. Un’energia che poi potrà esser incanalata nel boiler, nel chiller, nelle utilities e nelle cappe.
Questa resta la missione futura del team di Essity sulla strada della sostenibilità. Una partnership con Renergy+ per allinearsi con la roadmap 2050 dettata dalla Ecf (European climate foundation)
Per saperne di più il sito dell’azienda è a questo link.