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Esselunga, in dieci anni fatturato +46%, dipendenti +35%

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MILANO – Bernardo Caprotti ha lasciato una macchina da utili e un grande datore di lavoro.

Il report dell’area studi di Mediobanca sulle principali aziende industriali e di servizi italiane dedica un focus a Supermarkets Italiani, la società a cui fa capo il marchio Esselunga.

E la fotografia scattata dal documento è più che lusinghiera. L’anno scorso, infatti, Supermarkets Italiani ha registrato un fatturato di 7,190 miliardi e un utile di 276 milioni. I dipendenti, a fine dicembre, erano 21.930 e i punti vendita 152.

Il report ha analizzato i risultati di Supermarkets Italiani nel decennio 2006-2015, illuminando la traiettoria di crescita del gruppo creato da Caprotti. Il fatturato è aumentato del 46%, oltre il doppio della media delle trenta aziende della grande distribuzione oggetto dell’indagine (+19,5%).

I dipendenti, nell’arco del decennio, sono cresciuti del 35% e i punti vendita del 15%. Nel periodo Supermarkets Italiani ha registrato un utile netto cumulato di 2,2 miliardi e ha versato imposte per 1,3 miliardi.

Tornando all’esercizio scorso, nella grande distribuzione Esselunga precede Eurospin (fatturato di 4,4 miliardi, +6,7%), Carrefour (4,9 miliardi, +6,1%) e Auchan-Sma (4,1 miliardi, -8,9%). A proposito di quest’ultima, Mediobanca nota che l’aggregato degli interessi italiani riconducibili alla famiglia francese Mulliez (oltre ad Auchan e Simply, vi sono Decathlon, Leroy Merlin, Bricocenter, Bricoman, Norauto, Kiabi e Pimkie) hanno fatturato 7,3 miliardi.

Se, infine, le cooperative a marchio Coop (nove entità separate) avessero un fatturato consolidato si aggiudicherebbero, con 11 miliardi, la prima posizione nella grande distribuzione in Italia.

 

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