NAPOLI – Il caffè nel capoluogo campano non è un affare da poco: è un tratto culturale, è un modo di socializzare, è un gesto di solidarietà, un momento di pausa. E molto altro ancora. Lo testimonia questa bellissima immagine scattata dal fotografo Costanzo D’Angelo. Perché è a tal punto difficile spiegarsi a parole, per cogliere appieno il sentimento che sta dietro a quella che apparentemente sembra una tazzina di espresso: serve la fotografia. Sotto la crema spessa di questa bevanda, si nasconde molto di più. E si può solo esprimere vivendolo. Noi ci proviamo riportando un’immagine dal web, che dà già un indizio importante di quanto sia distintivo questo rito per gli abitanti di Napoli.
Espresso a Napoli: più di una medicina da bere al volo
Neppure la pandemia ha saputo frenare la voglia di condivisione di questo momento unico per i napoletani. Che, come spesso fanno distinguendosi per la loro capacità di arrangiarsi, hanno trovato anche questa volta la soluzione al problema del distanziamento sociale. Basta un po’ di funambolismo e follia.
Si potrebbe parafrasare: toglimi tutto tranne l’espresso. Ed è proprio così per loro, che amano quasi come una religione la tazzulella e il suo significato culturale e sociale, al punto da averla proposta all’Unesco come patrimonio immateriale (avventura per ora bloccata, ma certo non finita alla prima difficoltà).
Quel che si dice caffè sospeso
Che unisce, cemento sociale attraverso i balconi. Irrinunciabile anche in tempi pandemici. Un filo che tiene coesi anche a distanza, con le mani tese nel vuoto per raggiungere l’altro. E regalargli una coccola con un espresso targato Napoli.