MILANO – Con la newsletter di lunedì 28 settembre abbiamo dato conto di questa notizia proveniente da Napoli (che potete leggere cliccando sul titolo): L’Associazione espresso napoletano lancia un sondaggio per il 1° ottobre . L’articolo ha provocato l’immediata reazione di Luigi Odello del Centro studi assaggiatori.
Ecco che cosa ci ha scritto Luigi Odello.
Con riferimento all’articolo pubblicato questa mattina su Comunicaffè “L’Associazione espresso napoletano lancia un sondaggio per il 1° ottobre” e vorrei esprimere la mia perplessità.
L’espresso napoletano ha caratteristiche molto specifiche – almeno dal punto di vista sensoriale – e credo che solamente la nescienza dei suoi propugnatori possa avere pensato di ricorrere a un sondaggio per determinarle.
Il fatto è che queste peculiarità sono comuni all’intera cultura del Sud che ha voluto mantenere la tradizione e sono ben contemplate negli stili dell’Espresso Italiano generati attraverso una triplice ricerca: sensoriale, chimica e antropologica.
A voler aggiungere un pizzico di polemica ci potremmo anche chiedere su quali basi incardinano una proposta di candidatura Unesco se ancora non conoscono le peculiarità del prodotto.
Il discorso si farebbe lungo scivolando su una dissertazione sull’opportunità dell’azione intrapresa quando da anni esiste una candidatura Unesco dell’Espresso Italiano, con possibili riflessi negativi sull’ottenimento del riconoscimento da parte di entrambi.