PALERMO – Il giudice dell’udienza preliminare del capoluogo siciliano Lorenzo Matassa ha rinviato a giudizio per trasferimento fraudolento di beni Daniela Bronzetti, Maria Donis Zaccheroni; Antonino Prester, Giovanna Citarella, Paola Carbone, Antonella Cirino, Giuseppe La Mattina, Teresa Maria Di Noto, Salvatore Dolcemascolo, Laura Seminara. Tutti indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle forniture di caffè espresso imposto nei bar del centro di Palermo.
Espresso e Mafia
L’inchiesta è stata condotta dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. Nel 2012, avrebbe fatto emergere che dietro la società Caffè Floriò vi sarebbe Francesco Paolo Maniscalco; già condannato per associazione mafiosa. Maniscalco, assieme a un altro indagato Francesco Paolo Davi’, ha scelto il rito abbreviato.
Una lotta per il monopolio dell’espresso
Le indagini sono state condotte dal sostituto procuratore Dario Scaletta. Secondo alcuni collaboratori di giustizia l’imprenditore ambiva a diventare, ad ogni costo, il leader incontrastato nella fornitura del caffè presso gli esercizi commerciali di Palermo.
I commercianti, pur di non avere guai, accettavano l’impostazione della merce; nonostante la qualità, in alcuni casi, non sarebbe stata delle migliori.