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giovedì 21 Novembre 2024
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Caffè espresso italiano: l’unione delle candidature in un unico dossier verso l’Unesco nel 2022

«Da alcuni mesi abbiamo avviato un dialogo con la Regione Campania, che ha promosso la candidatura del rito del caffè napoletano, anche grazie all’importante ed efficace mediazione del Ministero per le politiche agricole – spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, nato con lo scopo di promuovere la candidatura nazionale – Questo ci ha permesso di collaborare ottenendo il risultato che tutti ci si auspicava: presentare a marzo 2022 una candidatura che rappresenti tutti gli italiani»

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MILANO – Insieme per una candidatura unica del caffè espresso italiano. Le delegazioni, nazionale e partenopea, hanno trovato un accordo come auspicato dalla Commissione
nazionale italiana per l’Unesco ed ora si procede a passi spediti verso il riconoscimento del caffè espresso italiano tra rito, arte, socialità e letteratura nel 2022. Si è tenuta ieri a Roma presso il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali l’incontro tra la delegazione del dossier di candidatura del rito del caffè espresso italiano e quella della cultura del caffè napoletano tra rito e socialità.

Espresso italiano: un’unica anima, una sola candidatura

Il Presidente del Gruppo di lavoro Unesco del Mipaaf, Giuseppe Ambrosio era stato incaricato a marzo dalla Commissione italiana Unesco di dare corso ad una trattativa tra le due parti per addivenire ad un unico dossier di candidatura del caffè espresso con l’obiettivo di presentare a marzo del prossimo anno “una candidatura più solida e rappresentativa del panorama culturale italiano, in modo da evidenziarne ulteriormente gli elementi rituali, conviviali e di socialità”.

«Da alcuni mesi abbiamo avviato un dialogo con la Regione Campania, che ha promosso la candidatura del rito del caffè napoletano, anche grazie all’importante ed efficace mediazione del Ministero per le politiche agricole – spiega Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, nato con lo scopo di promuovere la candidatura nazionale – Questo ci ha permesso di collaborare ottenendo il risultato che tutti ci si auspicava: presentare a marzo 2022 una candidatura che rappresenti tutti gli italiani».

Si dice soddisfatto, il Presidente Caballini

«del lavoro sin qui svolto da entrambe le delegazioni che hanno saputo far vedere che gli italiani sanno fare squadra per salvaguardare la nostra cultura, il nostro rito quotidiano di bere un espresso al bar, la socialità che questo rito comporta e che ci è riconosciuto e
ci identifica in tutto il mondo con orgoglio».

Anche il responsabile della Comunità del rito (arte) del caffè espresso italiano, Luigi Morello, si dice compiaciuto di quanto è avvenuto in questi mesi «perché abbiamo lavorato nella massima trasparenza, correttezza e spirito di collaborazione» aggiungendo che «la candidatura vuole rappresentare tutti gli italiani. Le nostre radici, i nostri usi e costumi, seppur diversi nel nostro paese, vanno tutelati e promossi, così come la nostra cultura ultracentenaria del caffè espresso, affinché venga riconosciuto agli italiani ciò che spetta loro di diritto».

I Referenti scientifici dei due dossier sono già all’opera per presentare a settembre di quest’anno un dossier condiviso

I bar e i ristoranti da pochi giorni hanno ripreso l’attività facendo percepire un ritorno alla normalità. Perché dopo questo lungo periodo di impedimenti causati dall’emergenza
sanitaria abbiamo bisogno di riprenderci la nostra normalità fatta anche di un buon espresso italiano al bar, rito democratico e inclusivo, in ogni città e borgo della nostra bella Italia.

Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale nasce il 15 settembre 2014 a Treviso con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il caffè espresso italiano tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia. Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il
Gruppo italiano torrefattori (socio costituente), Il Comitato Italiano del Caffè e la Federazione italiana pubblici esercizi. Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell’ottenimento della candidatura all’Unesco per il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità del rito (arte) del caffè espresso italiano.

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