MILANO – Calano le esportazioni di caffè dall’Uganda. Secondo i dati mensili della Uganda Coffee Development Authority, diffusi in questi giorni, l’export di agosto è stato di 233.151 sacchi, in flessione del 24% rispetto ai 308.739 sacchi di cui allo stesso mese dell’anno scorso. Si tratta della prima variazione negativa mensile dall’aprile scorso. Secondo l’ente governativo di Kampala, l’arretramento è dovuto alla minore produzione imputabile alla siccità. Dall’inizio dell’annata caffearia, l’Uganda ha esportato 2,55 milioni di sacchi di caffè, per un valore di 369 milioni di dollari, contro 2,8 milioni per un valore di 399,3 milioni nei primi 11 mesi del 2010/11.
Esportazioni: dopo l’Uganda, vediamo la Tanzania, Tcb punta prevede forte incremento
Intanto la Tanzania punta a ricavare quest’anno oltre 200 milioni di dollari dall’export di caffè. La stima è del Tanzania Coffee Board (Tcb) e si fonda sull’aspettativa di un forte incremento dei volumi esportati, che passerebbero da 33.000 a 55.000 tonnellate. Il direttore del Tcb Adolph Kumburu attribuisce tale risultato a un rilevante aumento della produzione reso possibile dalle migliori condizioni climatiche e dalla diffusione crescente di varietà ad alto rendimento messe a punto dai genetisti del Tanzania Coffee Research Institute (TaCRI).
Oltre a garantire maggiori rese, le nuove cultivar offrono una più elevata resistenza alle malattie. Il Tcb ha inoltre adottato varie misure volte a migliorare gli standard qualitativi lungo la filiera. La Tanzania è il quarto produttore africano dopo Etiopia, Uganda e Costa d’Avorio.