MILANO – Il papà di Nespresso esce di scena. Eric Favre – l’ingegnere svizzero che rivendica la paternità dell’invenzione della capsula di caffè più celebre e proficua del mondo – ha formalizzato la cessione di Monodor Patents e Mocoffee, le due aziende attraverso le quali ha sviluppato e diffuso nel mondo – successivamente al divorzio da Nespresso – il sistema Monodor.
L’acquirente è il gruppo brasiliano Wine.com.br, uno dei più importanti competitor sud americani per la vendita on line di vino e bevande alcoliche, appartenente al colosso mediatico Grupo Rbs.
La notizia è stata data in un comunicato stampa diramato congiuntamente dalle due parti la settimana scorsa. Come sempre in questi casi non è stato reso noto il valore dell’operazione.
Monodor Patents ha sede a Renens, nel cantone di Vaud, ed è specializzata nella ricerca e nello sviluppo di sistemi per il caffè porzionato.
Mocoffee, che ha il suo quartier generale a Zurigo, è un distributore internazionale di caffè in capsule.
Entrando nel portafoglio di Wine.com.br, Mocoffee continuerà a perseguire la sua strategia di espansione su scala globale. Puntando innanzitutto – come è logico – sul mercato brasiliano, il secondo al mondo, con consumi che superano ormai i 20 milioni di sacchi e grandi prospettive anche per il porzionato, la cui share è ancora marginale, ma in forte crescita.
Mocoffee è già presente in 17 paesi attraverso una serie di accordi di collaborazione, tra cui quello sottoscritto con Lavazza nel dicembre del 2000. Tra i suoi partner figurano anche le Coop svizzere, il gigante della Gdo elvetica Migros (sistema Delizio) e la francese Café Richard.
“L’entrata nel mercato del caffè rafforza la nostra strategia di selezione e commercializzazione di prodotti di altissima qualità, non soltanto in Brasile, ma ormai anche nel resto del mondo” ha dichiarato Rogério Salume, direttore generale di Wine.com.br.
“Mocoffee permetterà di coniugare il talento brasiliano con la precisione e la tecnologia svizzera”.
Lo stesso Salume assumerà la presidenza di Mocoffee, al timone della quale rimarrà il cofondatore Pascal Schlittler.
Eric Favre abbandona contestualmente tutte le cariche in Monodor e Mocoffee.
Un addio commosso. “Provo soprattutto una certa nostalgia per questa uscita di scena dopo quasi quarant’anni di battaglie. Ma vista la mia età è arrivato il momento di passare la mano a una nuova squadra – ha confidato in un’intervista all’autorevole quotidiano Tribune de Genève aggiungendo – negli ultimi anni abbiamo cercato di trovare un acquirente svizzero per la holding di famiglia, ma senza successo”.
L’unica concessione strappata da Favre alla nuova proprietà è che il centro di R&S di Saint-Barthélemy rimanga al suo posto ancora per un anno mantenendo gli attuali livelli occupazionali.
E dopo? “Alla scadenza di questo periodo mi auguro che i brasiliani capiscano l’interesse a conservare questi asset svizzeri approfittando dell’enorme rete di relazioni sviluppata in questi ultimi anni tra il nostro centro e gli altri istituti di ricerca locali, a cominciare dal Politecnico federale di Losanna.”
“Dopo l’invenzione della capsula conica Nespresso nel 1976 – continua ancora Favre rievocando il suo percorso imprenditoriale – ho creato, nel 1991, la capsula inversa Mocoffee.”
La sua peculiarità? “L’acqua di estrazione entra dalla faccia più grande della capsula, anziché dalla faccia più piccola, come nella capsula Nespresso, e da quella più piccola esce invece il caffè estratto.”
Una soluzione concettualmente nuova che ha fatto scuola tanto che, asserisce Favre, “la metà delle capsule di caffè vendute oggi nel mondo si basano su questa invenzione o sono direttamente derivate da essa”
Pur cedendo la mano, Favre rimarrà consigliere delle due società continuando a mettere il suo know-how al servizio del sistema da lui inventato.