BOLOGNA – Lo storico zuccherificio Eridania, fondato nel 1899, passa di mano: i soci del gruppo Maccaferri hanno deciso infatti di vendere la propria quota, pari al 51%, ai francesi di Cristal Union, che dal 2010 ne possiedono il 49%.
Una decisione che è stata dettata dalle esigenze di un mercato sempre più competitivo. Da una crisi che ha colpito specialmente l’Italia nel settore dello zucchero.
Eridania parlerà francese
Non è stato semplice separarsi totalmente dall’azienda italiana dello zucchero. Lo zuccherificio Eridiana, vede purtroppo concludersi un processo di acquisizione straniera, iniziato nel 2010.
L’Italia è costretta a vendere uno dei suoi più noti marchi alla nazione francese.
L’involuzione del mercato ha determinato la cessione di Eridania
Per il gruppo industriale Maccaferri (che controlla Eridania Sadam) si è trattato di «una scelta non facile. — come si legge in una nota — ma giustificata dall’evoluzione della normativa Ue. Con la piena liberalizzazione del mercato dello zucchero, consentirà un’espansione della produzione da parte delle imprese saccarifere operanti nell’Europa continentale. Tutto questo va a scapito dei Paesi, come l’Italia, caratterizzati da condizioni meno competitive».
Una condizione che ha portato inevitabilmente a correre ai ripari, con una vendita dell’Eridania. Un’azione necessaria per fronteggiare un momento decisamente critico a livello nazionale.
Closing a fine luglio
Non si torna più indietro. Il closing dell’operazione è previsto già per la fine di luglio. La finalizzazione dell’accordo finanziario, però, non deve per forza significare un abbandono delle proprie radici.
Infatti «Tale operazione — si legge ancora nella nota — non solo assicura la prosecuzione della nostra attività. Ma rafforzerà anche la continuità del posizionamento di mercato di Eridania Italia. Grazie alla garanzia di approvvigionamento data dall’appartenenza a uno dei primari produttori saccariferi comunitari». E «si inquadra all’interno del processo di concentrazione in atto a livello europeo. In vista dell’abolizione delle quote di produzione nazionali a partire da ottobre 2017».
Un’alleanza per rimanere attivi in maniera competitiva sul mercato.