MILANO – Laura Dini (Firenze 11 marzo 1954 – Firenze 9 febbraio 2018), la dea ex machina della Dinicaffè, è venuta a mancare venerdì 9 febbraio. Lei, che conduceva con la sorella Elisabetta una torrefazione mai scesa a compromessi sul piano della qualità.
Qui la ricordiamo attraverso un pensiero di Enrico Meschini, Presidente di Caffè Speciali Certificati – Csc. , che la conosceva molto bene.
Laura Dini lascia dietro di sè degli importanti insegnamenti
Senza dubbio tutti appresi a pieno e applicati dalle nipoti Benedetta e Serena. Sono loro che, da qualche anno, sono entrate nel complesso mondo del caffè.
Le parole di Enrico Meschini
La descrive come una donna determinata e schietta, sempre molto diretta. Eppure comprensiva e aperta alla collaborazione.
“Laura ha fortemente creduto in Caffè Speciali Certificati. Di cui è stata tra i soci fondatori: per tradizione (con la sorella aveva ereditato l’azienda dal padre Alberto) offriva prodotti di alto livello e sentiva la necessità di un’entità che potesse assicurarle la continuità nella fornitura e la certificazione dell’eccellenza.
Specialmente nella fase di gestazione della Csc, che è durata un
anno, il suo carattere deciso è servito per individuare con precisione la direzione da prendere.
Da questo punto di vista è stata una figura fondamentale. La sua forte critica aveva una funzione notevolissima e il suo assenso era un forte appoggio.
Lina Dini era l’immagine di Dinicaffè all’esterno
Ma anche responsabile degli acquisti, della parte certificativa e
commerciale, seguiva il contatto con i clienti. Abbiamo avuto più di un diverbio, a causa del nostro forte carattere toscano. Ma le sono riconoscente per la sua vicinanza nei momenti di difficoltà;
quando le ho chiesto un supporto morale è sempre stata dalla mia parte. Ha vissuto la malattia con grande forza. La sua scomparsa improvvisa è un grande lutto e motivo di dolore per me, per tutti i soci Csc e, ne sono certo, per l’intero mondo del caffè.
Ciao Laura”.