martedì 04 Febbraio 2025
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Emanuele Tomassi: il viaggio dalla Danimarca a SIGEP 2025

Emanuele e il suo team lavorano ogni giorno per informare e formare i clienti della torrefazione e far capire che il momento caffè è un’esperienza unica. Così come il viaggio di Emanuele dalla Danimarca all’Italia, anche ogni chicco di caffè ha una storia da raccontare che narra di terre e popoli lontani che si uniscono. Una storia che si conclude con un’esperienza sensoriale differente, dentro ogni tazza

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MILANO – Dalla Danimarca a SIGEP World 2025: il viaggio di Emanuele Tomassi, uno dei punti di riferimento nel mondo della tostatura. Infatti, dopo essersi aggiudicato il titolo di Campione nazionale di roasting per ben due volte nel 2018 e nel 2024, anche quest’anno ha dimostrato la sua maestria, classificandosi al secondo posto. Una conferma che rafforza la sua reputazione e sottolinea il suo ruolo tra i più autorevoli del settore.

Per comprendere questa sua evoluzione, bisogna comprendere come nasce la passione di Emanuele Tomassi per la tostatura: la sua storia affonda le radici nella sua esperienza in Danimarca, dove ha iniziato il suo percorso in un ambiente innovativo e all’avanguardia. È stato lì che ha appreso i segreti della tostatura, perfezionando le tecniche che oggi applica nel cuore dell’Italia, con la Tomassi Coffee.

Durante il SIGEP World 2025, Emanuele ha saputo trasformare le sue competenze in un’opportunità per presentare non solo la qualità delle sue tostature, ma anche la filosofia che guida ogni chicco prodotto da Tomassi Coffee. La sua attenzione alla selezione delle materie prime, la ricerca di profili aromatici unici e la capacità di innovare, sono stati i punti cardine della sua partecipazione alle cinque giornate del SIGEP 2025.

Tuttavia, il successo della Tomassi Coffee Roaster non si limita a Emanuele.

La forza del marchio risiede anche nel suo team, che condivide la stessa passione e dedizione. Quest’anno, il gruppo ha partecipato a numerose competizioni di altissimo livello, quali la gara Barista, la gara Brewers Cup e la gara Cezve/Ibrik dove André Tomassi (figlio di Emanuele) ha agguantato il secondo posto.

André Tomassi in azione (immagine concessa)

Questo risultato rappresenta non solo una continuità generazionale, ma anche la dimostrazione di come l’eredità di Tomassi Coffee sia destinata a crescere e innovare.

Un lavoro di squadra ben rodato, in cui la condivisione di conoscenze e la ricerca del nuovo sono al centro di tutto.

Tomassi Coffee è il perfetto equilibrio tra tradizione e modernità, dove ogni tazza di caffè racconta una storia fatta di dedizione, passione e continuo perseguire della perfezione.

Per le due discipline di Cezve/Ibrik e Brewers cup, il team ha selezionato un caffè di Mikawa Coffee, proveniente dalla regione di Risaralda, in Colombia, coltivato a 2000 metri di altitudine.

Che stato scelto per la sua varietà (Geisha) ed il suo profilo aromatico complesso. Grazie al metodo di lavorazione, una fermentazione anaerobica con CO2 per sette giorni, seguita da una essiccazione lenta su letti africani, si è riusciti ad esaltare le note fruttate e floreali con i metodi di estrazioni scelti per le competizioni. Ed infine ovviamente, la gara di tostatura.

Competizione che si distribuisce in tre giorni di prove su varie prove che fanno parte delle operazioni giornaliere in una torrefazione: la verifica del caffè verde e di eventuali difetti, i test dei campioni di caffè, gli assaggi, la creazione di un profilo adatto a quel tipo di caffè, la sua esecuzione ed infine l’assaggio finale della tostata.

Emanuele, durante la gara, ha sfruttato tutta la sua esperienza e conoscenza sia della materia prima che delle attrezzature per ottenere e tostare al meglio il single origine Ethiopia Mirado Daya Bensa Washed.

La bellezza delle gare sta nel superare anche imprevisti ed errori che possono accadere. Un piccolo disguido può costare punti preziosi e compromettere il piazzamento finale, ma non bisogna mai abbattersi e perdere la concentrazione.

Come dice Emanuele “Scelgo, per ogni caffè, il profilo di tostatura adatto per poter esaltare al meglio le note aromatiche di quel caffè. Per questo prediligo adattare e differenziare le tostature in base al metodo di estrazione a cui saranno destinate: espresso o filtro per esempio. Ogni tostata rappresenta per me la possibilità di ottenere dei profili diversi avendo sempre in mente se un caffè dovrà essere lavorato per espresso o per altri metodi e anche il tipo di palato che lo assaggerà. Questa per me è la vera magia che sta dietro al mestiere e all’artigianalità del tostatore“.

Emanuele e il suo team lavorano ogni giorno per informare e formare i clienti della torrefazione e far capire che il momento caffè è un’esperienza unica. Così come il viaggio di Emanuele dalla Danimarca all’Italia, anche ogni chicco di caffè ha una storia da raccontare che narra di terre e popoli lontani che si uniscono. Una storia che si conclude con un’esperienza sensoriale differente, dentro ogni tazza.

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