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sabato 02 Novembre 2024
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Efsa: nessun rischio per le catechine nel tè verde se il consumo è moderato

Per tutelare maggiormente il consumatore, l'Efsa ha raccomandato di condurre ulteriori studi sugli effetti delle catechine del tè verde. Gli esperti hanno inoltre proposto un'etichettatura più chiara dei prodotti a base di tè verde (in particolare gli integratori alimentari) quanto a contenuto di catechine e possibili rischi per la salute

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PARMA — L’Efsa ha valutato la sicurezza delle catechine del tè verde come alimento. Ciò a seguito di timori riguardo possibili effetti nocivi sul fegato. Si è concluso che le catechine contenute in infusi di tè verde e bevande simili sono generalmente prive di rischi.

Catichine ok, ma in dosi moderate

Tuttavia, se assunte sotto forma di integratori alimentari, le catechine a dosi pari o superiori a 800 mg/giorno possono rappresentare un problema per la salute.

Il tè verde è ampiamento consumato per i suoi presunti benefici per la salute. Eppure, sono pervenute anche segnalazioni nell’Ue e fuori Ue di possibili effetti nocivi.

La valutazione dell’Efsa sulle catechine del tè verde

Nasce proprio da timori espressi dai Paesi nordici dopo la segnalazione di casi di danni epatici forse associati all’uso di prodotti a base di tè verde.

Le catechine sono sostanze naturalmente presenti nel tè verde. La più abbondante delle quali è l’epigallocatechina gallato (Egcg). Nel valutarne la sicurezza l’Efsa ha esaminato i possibili collegamenti tra consumo di Egcg negli infusi di tè verde, integratori alimentari e danni al fegato.

Nessun timore per  quanto riguarda gli infusi

Per quanto riarda gli infusi di tè verde, gli esperti dell’Efsa hanno concluso che generalmente non vi sono indicazioni di danni al fegato.

Anche dopo un consumo elevato e che i pochi casi di danni al fegato riferiti  nell’uomo sono probabilmente dovuti a reazioni rare e imprevedibili.

Gli esperti hanno perciò ritenuto le catechine da infusi di tè verde preparati con acqua calda; nonché le bevande istantanee o pronte al consumo a base di tè verde con simile contenuto di catechina, come generalmente prive di rischi.

Quanto agli integratori alimentari

Gli esperti dell’Efsa hanno concluso, sulla base di studi sull’uomo condotti su volontari sotto supervisione medica, che dosi di Egcg di 800 mg/giorno potrebbero essere associate a iniziali segni di danno epatico.

Sebbene non vi fossero indicazioni di danno epatico con dosi inferiori a 800 mg/giorno da integratori a base di tè verde, gli esperti non sono stati in grado di individuare, con i dati disponibili, una dose priva di rischi.

I contenuti di catechina non sono sempre uguali

Gli integratori alimentari contenenti catechine del tè verde apportano un quantitativo giornaliero di Egcgcompreso tra 5 e 1 000 mg. Questi integratori alimentari sono generalmente destinati agli adulti.

L’assunzione giornaliera media di Egcg derivante dal consumo dei tradizionali infusi di tè verde varia tra 90 e 300 mg. Ma può arrivare fino a 866 mg negli adulti che consumino tali bevande in gran quantità.

Le catechine contenute negli estratti di tè verde usati negli integratori alimentari

Queste possono essere più concentrate o avere composizione e modello di consumo diversi rispetto alle catechine contenute negli infusi di tè verde.

Ad esempio, gli infusi tendono a essere consumati insieme agli alimenti e nell’arco del giorno. Mentre gli integratori, in particolare quelli dimagranti, tendono per lo più a essere assunti a digiuno e in unica dose giornaliera.

Raccomandazioni e contesto più ampio

Per tutelare maggiormente il consumatore, l’Efsa ha raccomandato di condurre ulteriori studi sugli effetti delle catechine del tè verde.

Gli esperti hanno inoltre proposto un’etichettatura più chiara dei prodotti a base di tè verde (in particolare gli integratori alimentari) quanto a contenuto di catechine e possibili rischi per la salute.

Il parere dell’Efsa verrà ora trasmesso alla Commissione europea che deciderà quale seguito darvi per gestire i rischi nel modo più appropriato.

FONTEEfsa
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