BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Edo Quarta ha partecipato al corso 2 sulla chimica del caffè che si è svolto nei laboratori e nella sala riunioni del centro direzionale del Simonelli Group. Anche a lui, che cura una sua linea di speciality all’interno della torrefazione di famiglia, la Quarta caffè, abbiamo chiesto un parere sul corso di Joseph Rivera sulla chimica della torrefazione del caffè.
“Era già stato importante il primo step tenuto a luglio. Adesso siamo al secondo grado e siamo il primo gruppo a partecipare a questo genere di formazione avanzata sulla torrefazione” esordisce Edo Quarta.
“Quello tenuto da Rivera è un corso interessante. Innanzitutto perché abbiamo modo di confrontarci con uno scienziato e un operatore del settore. Abbiamo iniziato con un ripasso sintetico delle nozioni già esposte nel primo livello. Poi, sempre in lingua inglese, abbiamo parlato di chimica ad alto livello e in particolare della chimica legata alla torrefazione del caffè. È stata dura, era necessario stare sempre concentratissimi.”
A un grande torrefattore, come siete voi, Quarta Caffè quanto e come questi temi possono interessare?
“Tantissimo. Maggiore è la quantità prodotta di caffè all’interno di un’azienda, maggiore è anche la necessità di fare dei controlli dei processi e quindi della qualità. Per cui, paradossalmente, questi approfondimenti che sembrano specifici per il mondo specialty sono preziosi ancora di più per un’azienda di grande dimensione come la nostra.”
Aggiunge Edo Quarta: “In effetti, per una realtà magari più ridotta, tutti questi processi magari non sono contemplati.”
E prosegue: “La torrefazione Quarta, è una delle poche che cuoce le singole origini e miscela successivamente, dopo la degassificazione. Un processo complesso che però ha come risultato chicchi tutti dello stesso colore perchè tostati alla temperatura giusta per ogni singola origine. Siamo in pochissimi a farlo.“
“Questa è una nostra prerogativa è il frutto di una scelta precisa scelta tecnica compiuta da mio nonno. La tostatura separata è un’operazione che come azienda abbiamo applicato da subito. Perché è giusto tostare facendo attenzione al tipo di chicco che viene impiegato. Chiaramente è un grosso impegno, perché implica un maggior numero di attrezzature e di tempo. Ma è una strada che continuiamo a percorrere per ottenere la miglior qualità finale possibile.”
Chiarisce Edo Quarta: “Mio padre Antonio ripete sempre: la qualità non è soltanto una questione di materia prima. È un concetto ideale che comprende tanti processi a 360 gradi. A partire proprio dalla mentalità del torrefattore.”
Abbiamo saputo che nello stabilimento Quarta esiste un reparto ancora per poco segreto, sul quale sovrintende Edoardo Quarta…
“Finalmente, dopo una grande azione di comunicazione sui social che ci ha visti contrari alle capsule, non alle cialde come è stato frainteso da molti utenti, abbiamo lavorato su questo aspetto. Sottolineando sempre che nel nostro futuro, ci saranno le capsule soltanto quando esisterà un prodotto 100% sostenibile che non inquini l’ambiente. Questa scelta di principio della nostra torrefazione è un punto fermo. È un discorso etico che ci contraddistingue, quasi nobile.”
“Perché, tenendoci fuori da questa cospicua fetta di mercato, abbiamo rinunciato a un grande profitto. La via di mezzo però andava trovata per restare competitivi. E quindi, tornando al reparto non così tanto segreto, usciremo con il nostro prodotto di cialda compostabile. Proprio nel mese di dicembre.”
Che cosa ha in più la cialda Quarta?
“E’ fatta innanzitutto di una carta 100% comppostabile, che si può gettare nell’umido. Poi al loro interno contengono delle monorogini di una qualità più elevata rispetto ai più diffusi prodotti da discount. Il caffè è della stessa qualità che noi mettiamo nelle miscele bar.”
E la colla?
“Ecco, questo è l’aspetto fondamentale. Perché la colla utilizzata è quella derivata dal mais, quindi non chimica e al 100% naturale. La usano in pochi. È un prodotto già presente nei rotoli di carta da cui poi viene creato il dischetto pressato.”
I test?
“Abbiamo innanzitutto testato la quantità che era possibile inserire all’interno di ogni dischetto. Con 0,4 grammi di differenza, sembra strano, ma si ottengono risultati molto diversi. Abbiamo sperimentato poi la distanza dalla produzione alla tostatura. Insomma, abbiamo analizzato tante combinazioni possibili. Presto sarà disponibile presso i supermercati della Puglia e, naturalmente. nel nostro e-commerce, nella sezione specialty.
Per chi ha a cuore il buon caffè e l’ambiente una scelta irrinunciabile.”