MILANO – Due sono le linee che ormai da qualche anno guidano l’innovazione nelle macchine per caffè: la connessione tra macchina e utente e macchina e produttore, oggi nota come Internet of Things, e l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico.
“La connettività della macchine in fondo c’è da 15 anni, è partita intorno al 2002/2003 con la telemetria, però è un discorso che non è mai veramente decollato, essenzialmente per una questione di costi – dice Chris Salierno, direttore marketing di La Marzocco -.
Sta a noi produttori far capire i vantaggi al barista. Penso che ora, con l’accento sull’Internet of Things e soprattutto con la diffusione dell’uso di smartphone e tablet, si apriranno molte più possibilità. Oggi siamo tutti connessi e abbiamo molta più dimestichezza con la comunicazione digitale, il mondo è cambiato”.
Sul fronte green le cose non sono molto diverse.
Ovvero il prezzo resta una variabile importante, che fa passare in secondo piano caratteristiche più avanzate, come l’ecosostenibilità e il risparmio energetico.
Ma la strada ormai è segnata. “L’aumento della consapevolezza critica e la conoscenza da parte dei consumatori a confronto di anche solo pochi anni fa è aumentata – dice Joerg F. Rexroth, CEO e fondatore della tedesca concept-art, che ragiona -: La gente tende ad avere forti posizioni e richieste e si aspetta più informazioni oggettive sull’origine e i processi di lavorazione, l’impronta di carbonio dei macchinari e delle materie prime.
Per questo è un nostro dovere permettere all’utente di fare scelte consapevoli. Penso però che l’impatto di etichette, loghi e “marchi di approvazione” come il Fair Trade, le certificazioni biologiche eccetera, diventeranno meno importanti.
Sono piuttosto le informazioni dettagliate e specifiche sul prodotto a essere richieste e rivendicate dal consumatore finale”.