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lunedì 18 Novembre 2024
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L’economia circolare nel settore del caffè, tra grandi opportunità e mancanza di conoscenza nella filiera

I partecipanti a un recente sondaggio concordano, in una scala da 1 a 5, che l’economia circolare è un modello capace di migliorare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica del settore del caffè con una media delle risposte pari a 4,3. Ma appena il 37% dei rispondenti dichiara di avere implementato una qualche forma di pratiche circolari nelle proprie attività. E il 72% ammette di avere una conoscenza soltanto modesta della circolarità nella pratica

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MILANO — Mancano meno di due mesi all’Earth Overshoot Day, il giorno in cui la Terra entra in deficit ecologico consumando più risorse di quante ne possa rigenerare nell’arco di 365 giorni. Quest’anno, l’infausta data sarà quella del 25 luglio: tre giorni prima rispetto all’anno scorso e oltre una settimana prima rispetto a due anni fa.

Da tempo ormai il ritmo di consumo globale delle risorse naturali supera la biocapacità del pianeta, ossia la capacità della Terra di produrre risorse e rigenerare o smaltire tutto ciò che immettiamo nell’ambiente.

“Andare avanti come sempre ignorando i problemi non è una strategia in grado di garantire la sostenibilità a lungo termine del settore del caffè: serve invece un cambiamento sistemico” scrive l’Ico in un recente rapporto.

Il settore del caffè è stato tra i primi a mettere la sostenibilità in cima alla propria agenda, con numerose iniziative unilaterali e multilaterali, alcune delle quali nate e cresciute sin dagli ultimi decenni del secolo scorso.

Ed è all’avanguardia anche rispetto all’economia circolare, ossia a quei modelli di produzione e consumo che implicano condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti, il più a lungo possibile.

La circolarità estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile con il riciclo.

I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”.

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