MILANO – Il caffè è tornato al centro delle politiche di sviluppo dell’Angola: lo ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura Afonso Pedro Canga, in Brasile per un vertice di settore che questa settimana riunisce i principali produttori ed esportatori mondiali di semi.
Nel corso del suo intervento, nella città di Belo Horizonte, Canga ha sottolineato che il caffè aveva già trainato lo sviluppo nazionale prima dell’indipendenza dal Portogallo e del conflitto civile combattuto tra il 1975 e il 2002.
Nel tentativo di rilanciare la produzione, ricorda l’agenzia di stampa Angop, Luanda ha sottoscritto lo scorso anno un accordo con Brasile e Vietnam che prevede la costituzione di un consorzio e la messa a coltura di 100.000 ettari.
Prima della guerra l’Angola era il quarto esportatore mondiale di caffè, ma oggi la produzione non supera le 5000 tonnellate annue. Il cima alla classifica globale c’è il Brasile, con 800.000 tonnellate, seguito dal Vietnam e dalla Colombia. In Africa la graduatoria è guidata dall’Etiopia (390.000 tonnellate) e dall’Uganda (193.000).
Fonte: Misna