MILANO – Caffè più caro a fine anno: lo dice un sondaggio condotto da un’agenzia di stampa presso 11 trader e analisti di mercato. La media delle risposte prevede New York a 135 centesimi a dicembre 2021: quasi il 5,3% in più rispetto ai livelli di fine 2020. Nell’ultima seduta dell’anno scorso, il benchmark dell’Ice Arabica ha chiuso a 128,25 centesimi, contro i 129,70 centesimi di fine 2019. Nel corso del 2020, la scadenza principale del contratto “C” newyorchese è oscillata tra un minimo di 95,60 centesimi, il 16 giugno, e un picco di 134 centesimi, il 4 settembre.
Il raccolto brasiliano è stimato mediamente in 55,51 milioni di sacchi, contro i 69 milioni dell’anno scorso.
Ciò determinerà nell’annata 2021/22 un deficit produttivo degli arabica di 8,5 milioni di sacchi. Che seguirà però a un surplus di 8 milioni previsto per l’annata in corso.
Maggiori i rialzi previsti a Londra: secondo il campione di trader e analsiti, il benchmark dell’Ice Robusta chiuderà il 2021 a 1.475 dollari: il 6,4% in più rispetto alla quotazione dell’ultima seduta del 2020.
Per i robusta si prevede un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta per l’annata in corso e un surplus di 950 mila sacchi nella prossima.
Consenso tra gli intervistati sulla ripresa dei consumi verso fine anno, grazie al prevedibile miglioramento della situazione pandemica.
La maggiore domanda e il calo delle scorte contribuiranno a sostenere i prezzi.
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