Una recente meta-analisi ha gettato luce sull’influenza della caffeina sul sonno attraverso diversi gruppi di età. I risultati svelano una complessa interazione tra il consumo di caffeina e la qualità del sonno, esortando i consumatori di espresso a prendere nota delle possibili conseguenze, specialmente nel contesto delle richieste legate al lavoro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo tradotto dal portale inc.com.
La relazione tra caffeina e sonno
MILANO – Lo studio evidenzia una lacuna critica nella ricerca riguardante gli effetti della caffeina sui neonati, che spesso incontrano la sostanza attraverso il consumo materno e l’allattamento.
Gli adolescenti, d’altra parte, sono esposti in modo significativo alla caffeina, principalmente attraverso le bevande gassate.
Sebbene siano stati identificati collegamenti correlazionali con la sonnolenza diurna, le indagini sperimentali in ambienti controllati sono notevolmente assenti. Questa mancanza di dati empirici sottolinea la necessità di una comprensione più approfondita di come la caffeina influenzi i pattern del sonno dei gruppi di età vulnerabili.
Lo studio sottolinea l’associazione tra sensibilità alla caffeina e vari fattori, tra cui sesso, età, vulnerabilità a disturbi del sonno legati allo stress e specifici marcatori genetici. In particolare, la caffeina ha generalmente aumentato la latenza della sonnolenza, ridotto la durata del sonno e peggiorato la qualità attraverso i diversi gruppi di età.
La revisione suggerisce inoltre che le differenze nel metabolismo della caffeina e nel peso corporeo contribuiscano alla variabilità individuale nella risposta alla caffeina.
In particolare, gli adulti più anziani potrebbero rispondere in modo diverso alla caffeina rispetto ai loro giovani corrispettivi. La vulnerabilità ai disturbi del sonno indotti da dosi elevate di caffeina nelle persone di età più avanzata è una scoperta degna di nota.
Solleva anche la possibilità che gli adulti più anziani possano ridurre l’assunzione di caffeina a causa di problemi di sonno percepiti.
Poiché gli individui più maturi generalmente pesano meno dei loro giovani corrispettivi, fattori come il peso corporeo potrebbero contribuire a variazioni nell’esposizione alla caffeina.
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