MILANO – Gli scarti derivanti dalla produzione e lavorazione del caffè sono quantità immense. Quest’azienda ha pensato di utilizzarne parte per creare un nuovo prodotto, una farina appunto, che si pone come alternativa alla farina di grano.
Il sapore di caffè non si sente affatto e la caffeina contenuta è una parte minima. Al contrario il profumo è descritto come floreale e questa farina promette di generare benefici a livello sociale ed economico nelle zone dove tradizionalmente si concentra la coltivazione di caffè.
Al momento l’azienda sta sperimentando la sua idea in Hawaii, Nicaragua, Guatemala, Messico e Vietnam, con l’idea di espandersi rapidamente.
Il messaggio lanciato è chiaro: meno rifiuti e più guadagni. CoffeeFlour distruggerebbe una sorta di assunto che per anni ha spinto a pensare che dal caffè debbano necessariamente derivare molti scarti che, semplicemente, rimangono tali e finiscono in discarica, con conseguente spreco anche di tempo, oltre che di risorse preziose, riciclabili e utilizzabili per confezionare altri sottoprodotti.
Con questa farina si presenta peraltro un prodotto con proprietà nutrizionali interessanti: contiene più ferro degli spinaci, più fibre del grano, meno grassi e meno fibre della farina di cocco, più antiossidanti del melograno, più potassio delle banane. Ma non è soltanto un esperimento: il prodotto è già in vendita.
Si presta a tutti gli usi della farina di grano
Si può usare in maniera consueta per cucinare o preparare prodotti da forno, si può aggiungere a zuppe o salse e in alternativa a parte della farina di grano in alcune ricette.
Anna Tita Gallo