MILANO – Un team di ricercatori dell’Università di Amsterdam, dell’università di Delft e di Unilever ha ideato il cioccolatino perfetto. Con l’intento di creare il cioccolato più buono del mondo, i ricercatori hanno progettato e ideato un metamateriale, una struttura che non esiste in natura e completamente creata artificialmente, di cioccolato con l’abilità di rendere più buona l’esperienza gustativa.
Il cioccolatino perfetto
Per giudicare se un alimento è effettivamente buono o meno, il gusto non è il solo metro di giudizio: infatti, la consistenza è altrettanto importante. Basti pensare alla croccantezza della pizza o alla sensazione morbida e vellutata di yogurt e zuppe che rendono l’intera avventura culinaria una vera e propria arte.
Le aziende che si occupano di ideare nuovi prodotti alimentari sanno quanto la consistenza giochi un ruolo decisivo nell’esperienza del gusto. Proprio per questo sta emergendo negli ultimi anni l’utilizzo della stampa 3D: per agire sulla consistenza dei cibi preparati.
L’innovazione però è proprio sul fatto di impiegare i metamateriali per modificare le sensazioni dopo il primo morso e la piacevolezza di ciò che si mangia. Fino ad oggi i metamateriali non sono mai stati utilizzati per creare alimenti commestibili.
Lo studio
I ricercatori hanno utilizzato il cioccolato come modello studiando vari aspetti, tra cui il numero di crepe generate durante la masticazione, per ideare un metamateriale di cioccolato che potesse migliorare l’intera esperienza gustativa.
Dopo svariati tentativi, è stato chiesto a dieci volontari di mangiare i cioccolatini creati e compilare un questionario di valutazione. Il risultato? Più crepe ci sono al momento del morso, più buono risultava il gusto del cioccolato.
I ricercatori allora hanno cominciato a lavorare sull’ideazione di un design che permettesse di creare il numero maggiori di torsioni nel cioccolato che avrebbe portato a più crepe. In conclusione, è stato dimostrato che è possibile controllare alcune caratteristiche dell’esperienza sensoriale gustativa attraverso la progettazione di metamateriali commestibili.
“Il nostro lavoro apre le porte a nuovi approcci per la progettazione razionale delle proprietà di frattura e delle interazioni tra materiali ed esseri umani, per realizzare nuovi prodotti commestibili, ma anche strutture ingegneristiche e non solo”, concludono gli autori nello studio.