domenica 22 Dicembre 2024
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Ecco il naso elettronico che fiuta le sostanze chimiche nocive

I composti organici volatili, o COV, sono spesso presenti in vernici, prodotti farmaceutici e refrigeranti, ma allo stesso tempo possono essere marcatori di esplosivi, infestazioni di insetti, deterioramento di alimenti e malattie. Queste sostanze possono provocare un impatto negativo per la salute, per questo è importante identificare le concentrazioni potenzialmente rischiose

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Lo scopo dello studio condotto dagli scienziati dell’American Institute of Physics è quello di ideare un dispositivo in grado di differenziare le sostanze a cui viene esposto. Tuttavia, le attuali tecniche di rilevamento dei COV devono superare difficoltà relative a selettività, sensibilità, riproducibilità e stabilità prima di poter essere in grado di analizzare sostanze chimiche nocive.

Non è la prima volta che il termine naso elettronico compare in queste pagine: secondo l’ingegner Maurizio Tursini, all’interno di Gruppo Cimbali, il prodotto in questione sarà di vitale importanza anche per il mondo del caffè considerando che risponde a una serie di esigenze come l’oggettivazione della qualità (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Il Denaro.

La realizzazione del naso elettronico

MILANO – Realizzare un dispositivo in grado di identificare e riconoscere i composti organici volatili, sostanze chimiche che possono avere conseguenze gravi per la salute. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Applied Physics Reviews, condotto dagli scienziati dell’American Institute of Physics. Il team, guidato da Weiwei Wu, ha ideato un naso elettronico che può differenziare le sostanze a cui viene esposto.

I composti organici volatili, o COV, sono spesso presenti in vernici, prodotti farmaceutici e refrigeranti, ma allo stesso tempo possono essere marcatori di esplosivi, infestazioni di insetti, deterioramento di alimenti e malattie. Queste sostanze possono provocare un impatto negativo per la salute, per questo è importante identificare le concentrazioni potenzialmente rischiose.

Le attuali tecniche di rilevamento dei COV devono superare difficoltà relative a selettività, sensibilità, riproducibilità e stabilità. Il naso elettronico, spiegano gli esperti, potrebbe superare questi limiti grazie a una serie di sensori chimici modellati per riconoscere gli odori. “Il comportamento dei flussi di gas deve essere ben controllato – commenta Wu – il che garantisce un campo fluidico uniforme e una concentrazione di COV nella camera dello strumento. In questo modo si evita di generare caratteristiche di rilevamento fallaci”.

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