Quando si parla di questo particolare ingrediente, ci si riferisce al comune cacao alcalinizzato, che attraverso un trattamento a base di carbonato di potassio perde la sua acidità, acquisendo un colore bruno-rossastro e un sapore dolce, ideale nella cioccolato calda. Leggiamo di seguito la sua storia grazie all’articolo di Federica Palladini per il portale Cookist che è possibile leggere cliccando qui.
La storia del cacao rosso olandese
MILANO – Il cacao rosso olandese è un cacao in polvere che compare nel 1828, quando il produttore di cioccolato e chimico Coenraad Johannes van Houten introdusse degli agenti alcalinizzanti nella lavorazione della fava di cacao, togliendo acidità e conferendo al pH un valore neutro.
L’obiettivo era quello di rendere il cacao più solubile in acqua, facendolo diventare un prodotto altamente competitivo proprio come lo era il caffè.
Inoltre, con questo processo, il cacao acquista un colore bruno scuro, con riflessi quasi rossi e un gusto rotondo, molto piacevole.
Il dutch process cocoa è diventato nel corso del tempo un prodotto comune, facilmente reperibile, che viaggia in parallelo con il cacao naturale, il quale si distingue per avere un sapore più amaro e un colore marroncino chiaro.
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