Ogni anno nel mondo vengono gettate circa 250 miliardi di tazzine per il caffè usa e getta. Il nuovo prodotto edibile e biodegradabile della startup australiana Good-Edi ha l’obiettivo di azzerare gli sprechi (ne abbiamo parlato qui). I fondatori hanno spiegato di aver avuto l’idea durante una pausa pranzo a Melbourne, dopo aver visto un cestino stracolmo di bicchierini usa e getta. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Umberto Stentella per il portale Lega Nerd.
Le tazzine per caffè edibili e biodegradabili
MILANO – Una startup australiana, che ha nel 2021 ha raccolto circa 100mila euro da una campagna crowdfunding, vuole realizzare tazzine per caffè – del tipo che è comune trovare nelle caffetterie degli hotel e nei distributori automatici – completamente edibili e biodegradabili su larga scala.
I fondatori, Aniyo Rahebi e Catherine Hutchins, hanno spiegato di aver avuto l’idea durante una pausa pranzo a Melbourne, dopo aver visto un cestino stracolmo di bicchierini usa e getta. “Era un problema e volevamo lavorare ad una soluzione”, hanno spiegato. La soluzione è arrivata qualche mese dopo: realizzare tazzine che possono essere mangiate, senza che questo ne comprometta ovviamente il loro scopo principale: contenere una bevanda calda per molte ore.
Dopo diversi esperimenti in cucina, la startup Good-Edi ha quindi individuato una possibile soluzione, realizzando i primi prototipi di un bicchierino per caffè completamente edibile, biodegradabile e ovviamente senza componenti in plastica, poliestere o carta.
Nel 2021 l’azienda ha lanciato il primo crowd-funding, raccogliendo poco meno di 100mila euro. Oggi il suo team produce circa 500 tazzine al giorno per alcuni clienti australiani, tra cui caffetterie, rosticcerie e sale concerti.
Quest’anno Good-Edi punta a crescere, scalando le operazioni e raggiungendo un numero superiore di clienti. “Ogni anno nel mondo vengono gettate circa 250 miliardi di tazzine per il caffé usa e getta, ma solo l’1% di queste viene riciclato”, si legge in una relazione dell’ONU. Solamente in Australia, circa 2,7 milioni di bicchierini ogni anno finiscono in discarica.
I fondatori dell’azienda hanno spiegato che sono stati necessari oltre 250 tentativi prima di arrivare ad una soluzione adatta all’obiettivo.
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