MILANO – La guerra ecologica dichiarata ai contenitori consumabili fa sì che sempre più persone, per la canonica pausa caffè in ufficio il caffè in ufficio, si portino una propria tazzina da caffè. Una soluzione sostenibile, che consente di evitare il ricorso ai classici bicchierini usa e getta. Ma è anche una soluzione igienica? Ed è sicuro lavare la tazzina, dopo l’utilizzo, direttamente in ufficio?
Non sempre, secondo l’esperto di malattie infettive Jeffrey Starke, professore al Baylor College of Medicine, intervistato dal Wall Street Journal.
L’epidemiologo ha infatti spiegato che evitare di sciacquare la tazza è sempre l’opzione più giusta. Tranne in due casi: qualora sia stata condivisa da altri e nel caso in cui al caffè si è soliti aggiungere latte, zucchero o crema.
Nel primo caso, ci ricorda che se “la maggior parte dei germi provengono dalla persona che usa la tazza”, allora non ci sono pericoli per la salute; nel secondo, invece, l’allarme muffe è dietro l’angolo e dunque è buona norma igienizzare la tazzina.
Se pensate di fare bene lavandola in ufficio dopo la pausa caffè, Starke vi farà cambiare idea puntualizzando:
“La spugna che possiamo avere in cucina, che reperiamo in ufficio o negli ambienti comuni, ha probabilmente una quantità di batteri molto più alta di qualsiasi altra cosa che possiamo avere intorno”.
Se proprio siete ossessionate da germi e microbi in ufficio, il professore di microbiologia ambientale Charles Gerba consiglia di bere il proprio caffè entro un’ora per evitare contaminazioni di ogni genere. Perché, in ufficio, il 20% dei microbi presenti provengono dal bagno degli uomini.
Finito il caffè, poi, suggerisce di portare la tazzina a casa così da sciacquarla e poi riportarla in ufficio… Va da sé, come sostenuto all’inizio, che se lavorate con colleghi educati e rispettosi, che non usano le vostre cose, allora dimenticare di lavare la tazzina non è così grave!