di Roberto Russo*
Senza dubbio noi italiani consumiamo più caffè che tè, anche se negli ultimi anni c’è una crescita di uso di tè come bevanda. Ma il tè può essere usato anche in cucina, per dare un gusto in più ai piatti.
Per ottenere i migliori risultati è necessario utilizzare materiali di prima qualità, preferendo le foglie e non i sacchettini; inoltre se non ne usiamo tanto è bene comprarne piccole dosi, in modo da averlo sempre fresco.
Sbizzarritevi poi con gli accostamenti di sapori: il tè nero è più forte e lo si può usare in piatti di carne, soprattutto zuppe.
Il tè verde si sposa con sapori campestri e sta bene con il pollo.
Il tè bianco, più delicato, va bene con frutta, melone ma anche con le patate.
Il tè rosso, simile a quello nero per il sapore intenso, va bene per i sapori autunnali.
Se una ricetta prevede l’aggiunta di liquidi, si può fa ricorso al tè, in maniera moderata: il sapore finale del piatto cambierà e assumerà nuove sfumature.
È sempre buona regola fare una prova prima di lanciarsi in quarta.
Infine, possiamo utilizzare qualche foglia di tè (o di infuso) direttamente come “condimento” e provare a valutare il risultato.