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Ecco come riciclare le capsule usate a seconda del tipo e del materiale

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MILANO — Il successo delle capsule ha generato 120mila tonnellate di rifiuti (capsule di caffè vuote), e nell’era del biologico, dell’ecosostenibile e del riciclo prima di tutto, questo è subito diventato un problema da risolvere con urgenza. E allora come fare a riciclare le capsule esauste?

Questa la domanda che si è posta Sara Suardi sul sito de La Cucina Italiana. Come spiega Suardi, ci sono diverse tipologie di capsule: quelle in plastica, quelle in alluminio e quelle biodegradabili. Partiamo da quelle più ostiche.

Riciclare le capsule di caffè di plastica

Le capsule di plastica sono sicuramente quelle più inquinanti e difficili da smaltire. Se avete in casa questa tipologia, saprete bene che la parte che contiene il caffè è in plastica. Ma la linguetta è in alluminio, quindi verrebbe normale di gettarle senza pensieri nei rifiuti indifferenziati. Ma se ci tenete all’ambiente il consiglio è un altro.

Togliete la linguetta e buttatela nell’apposito contenitore per la raccolta dell’alluminio, sciacquate per bene la coppetta in plastica in modo che i residui di caffè al suo interno vengano eliminati e gettatela nel bidone della plastica.

Riciclare le capsule di caffè in alluminio

Nel caso delle capsule in alluminio il consiglio è quello di conservare le capsule consumate in un apposito cestino, come fareste per carta, plastica o vetro, e di portarle nelle isole ecologiche della vostra città. A Milano, ad esempio, è l’Amsa a occuparsi dello smaltimento dei rifiuti, mentre a Roma dovete fare riferimento all’Ama.

Nespresso ha un suo sistema di riciclaggio

Se le capsule sono Nespresso, potete portarle nei vari centri di riciclo presenti nelle Boutique Nespresso. Infatti da tempo Nespresso ha avviato una collaborazione con CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio), incaricata di ritirare e smaltire le capsule usate, separando l’alluminio dal caffè residuo e riutilizzando tale caffè come compostaggio per le coltivazioni di riso, che Nespresso ha destinato alla Onlus Banco Alimentare.

Nespresso si impegna quindi a garantire un sistema sostenibile in tutte le fasi della sua produzione. Ne è un esempio il progetto “The Positive Cup”, tazzina di caffè a impatto positivo, dalla selezione dei componenti della capsula al suo smaltimento finale. La scelta etica di adottare le capsule di alluminio risiede nella grandie potenzialità di questo materiale, riciclabile al 100% e capace di mantenere proprietà e aroma del caffè inalterate.

È dal 2011 che l’azienda ha attivato un sistema di riciclaggio delle capsule esauste, e a oggi hanno aderito 61 città italiane con 108 punti raccolta, contribuendo a un recupero complessivo di 2700 tonnellate di capsule usate. Nespresso si è ritagliato così una fetta importante nel mercato del riciclo delle capsule: considerando solo tale attività la capacità di riciclo delle capsule in Italia è arrivato al 70%.

Riciclare le capsule di caffè biodegradabili

Come dice il nome, le capsule di caffè biodegradabili possono essere gettate direttamente nell’umido. La soluzione è stata trovata dall’azienda Novamont, che ha creato delle capsule in bioplastica, il Mater-Bi, un materiale biodegradabile e compostabile. Non è quindi necessario svuotare il caffè residuo dalle capsule, basterà gettare le capsule nell’umido.

Sara Suardi

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