domenica 22 Dicembre 2024
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Ecco come il Pos aiuterebbe a scovare gli evasori delle tasse nei locali in Italia

Il gioco, almeno come lo racconta il governo nel Def, appare abbastanza semplice e quasi scontato. Le novità introdotte dal governo Draghi nel 2022, prime fra tutte l'applicazione delle sanzioni dal 1° gennaio 2023, così come l'obbligo della trasmissione telematica all'agenzia delle Entrate, da parte di banche e intermediari finanziari, dei dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti, consentiranno all'amministrazione finanziaria di utilizzare i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici trasmessi dagli esercenti attività di commercio al dettaglio incrociandoli con i dati dei Pos

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Nel focus del Def dedicato alla lotta all’evasione, il governo rilancia la lotta al nero e ipotizza il ricorso alle lettere di compliance per chi non accetta moneta elettronica. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Marco Mobili pubblicato sul portale Il Sole 24 Ore.

Il contrasto all’evasione con il Pos

MILANO – È in arrivo un ruolo tutto nuovo per il Pos. Il mitico apparecchio per poter saldare il conto con moneta elettronica che ancora oggi in molti punti d’Italia fatica spesso a connettersi o ad essere realmente attivo. A ipotizzarlo tra le righe del Def è il governo, in particolare nel canonico focus che l’Esecutivo di turno dedica al contrasto all’evasione.

Il Pos e soprattutto il suo mancato utilizzo, dunque, potrebbe trasformarsi già da quest’anno in una spia dell’evasione, consentendo al Fisco di scrivere direttamente al commerciante, al professionista o all’artigiano che non hanno correttamente utilizzato l’apparecchio per accettare i pagamenti digitali.

Quando si accende la spia

Il gioco, almeno come lo racconta il governo nel Def, appare abbastanza semplice e quasi scontato. Le novità introdotte dal governo Draghi nel 2022, prime fra tutte l’applicazione delle sanzioni dal 1° gennaio 2023, così come l’obbligo della trasmissione telematica all’agenzia delle Entrate, da parte di banche e intermediari finanziari, dei dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti, consentiranno all’amministrazione finanziaria di utilizzare i dati delle fatture elettroniche e dei corrispettivi telematici trasmessi dagli esercenti attività di commercio al dettaglio incrociandoli con i dati dei Pos.

Da questo incrocio di data base ogni eventuale discordanza farà accendere la spia del rischio di evasione consentendo alle Entrate di procedere con le più classiche lettere di compliance da inviare ai contribuenti interessati e invitandoli a un chiarimento per sanare la propria posizione fiscale alla luce delle incoerenze dei dati registrate.

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