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venerdì 22 Novembre 2024
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Cinque, E4Impact per: “Imprese ad impatto sociale ed economico”

Frank Cinque: “Noi operiamo in 18 paesi africani, alcuni dei quali come Etiopia e Kenya sono anch’essi produttori importanti di caffè. Attualmente abbiamo un progetto in atto, sostenuto dall’ Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, e fatto in collaborazione con l’NGO italiane CEFA e AVSI, per rafforzare la catena di valore del caffè in Kenya.”

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MILANO – E4Impact Foundation ha fatto sua la missione di esser un tramite per le imprese italiane che hanno bisogno di aprirsi ad un mercato internazionalizzazione nello specifico, mettendosi in contatto con le aziende attive sul continente africano. L’organizzazione è presente in 17 paesi di questa vasta zona, conducendo progetti dedicati alla formazione imprenditoriale e agli acceleratori di impresa. Sono anni che E4Impact funge da catalizzatore per creare nuove partnership fruttuose sia per le aziende italiane sia per quelle africane.

Grazie a una rete che si estende su oltre 2000 imprenditori africani formati, un network che conta anche su relazioni istituzionali e contatti con business locali, E4Impact fornisce un approccio professionale e sicuro ai nuovi mercati. Abbiamo parlato del lavoro dietro la Fondazione, che di recente è diventato partner strategico con Fattormia, direttamente con Frank Cinque, direttore generale.

Qual è il ruolo che gioca E4Impact per le imprese italiane e africane?

“E4Impact, insieme con i suoi partner locali, forma imprenditori africani e li accompagna nella crescita della loro impresa. Per le aziende italiane, E4Impact offre un prezioso supporto nell’identificazione delle opportunità di business nel mercato africano e nell’individuazione di potenziali partner imprenditoriali locali.”

Per il caffè, una filiera molto complessa e frammentata, che cosa offrite esattamente?

“E4Impact accoglie i progetti degli imprenditori africani e li supporta con offerte formative,
ricerche di finanziamenti e con l’identificazione di nuovi canali di vendita o approvvigionamento in base alle esigenze espresse dall’imprenditore locale. Un approccio che vale per gli imprenditori attivi nella filiera del caffè ma anche per altri settori.”

Questa azione in che modo potrebbe influenzare in meglio le condizioni di vita dei coltivatori?

“E4Impact agisce sempre nell’ottica di garantire forme di Impact Entrepreneurship, quindi
abilitare forme di impresa ad alto impatto sociale ed economico sull’ecosistema locale. Con
particolare riferimento al progetto con NuCafe, l’impegno di E4Impact abilita le cooperative che lavorano con NuCafe ad avvicinarsi al mondo del consumatore europeo, facendogli conoscere e sperimentare direttamente la qualità del proprio prodotto. Tale visibilità favorisce il fatto che gli operatori nella filiera di coltivazione e trasformazione del prodotto operino in modo da garantire qualità e sostenibilità ad un altissimo livello.”

Come avete deciso di collaborare con FattorMia e cosa vi aspettate da questa partnership?

“In FattorMia abbiamo intravisto una modalità innovativa di distribuzione e uno strumento per dare visibilità e incentivare attività imprenditoriali ad alto impatto sociale e ambientale.”

E come E4Impact ha selezionato invece Nucafe? Come sostenete la loro iniziativa rivolta ai coltivatori?

NuCafe ha scelto di lavorare con noi quasi 10 anni fa. Joseph Nkandu, fondatore e direttore esecutivo di NuCafe, ha partecipato alla prima edizione del Global MBA in Impact
Entrepreneurship offerto a Nairobi (Kenya) da organizzato E4Impact, in collaborazione con
ALTIS – Università Cattolica del Sacro Cuore e un’università locale, per acquisire gli strumenti e i metodi di business necessari ad affrontare, affrontare tramite l’attività d’impresa, le sfide dei bisogni sociali. Il nostro rapporto non è mai cessato e continuiamo proficuamente a collaborare, crescendo insieme. “

Pensate di allargare il vostro raggio di azione anche verso altri paesi produttori di caffè?

“Noi operiamo in 18 paesi africani, alcuni dei quali come Etiopia e Kenya sono anch’essi
produttori importanti di caffè. Attualmente abbiamo un progetto in atto, sostenuto dall’
Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, e fatto in
collaborazione con l’NGO italiane CEFA e AVSI, per rafforzare la catena di valore del caffè in
Kenya.”

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