MILANO – Il mercato statunitense delle caffetterie a marchio è ormai prossimo ai livelli pre-Covid e li ha addirittura superati in termini di numero di locali. Poggia su basi solide la ripartenza del comparto Usa dei coffee shop, pur dovendo fare i conti con costi crescenti, caro vita e mancanza di manodopera.
Nei 12 mesi a settembre 2022 si è registrato, rispetto al pari periodo precedente, un incremento del 10% delle vendite, che hanno raggiunto i 45,8 miliardi di dollari, pari al 96% del totale a valore registrato nell’ultimo anno prima della pandemia.
Secondo un report di World Coffee Portal, il numero di locali è aumentato, a sua volta, del 2,8%. E ha raggiunto un totale di 38.411 esercizi, un dato superiore a quello del 2019.
Dati in crescita per la maggior parte delle insegne. Il 46% dei competitor ha registrato incrementi superiori al 5%. Quasi la metà dei leader di mercato si dichiara ottimista riguardo al contesto commerciale attuale.
E l’80% di essi valuta positivamente il potenziale di crescita del settore delle caffetterie a marchio, contro il 63% dell’ultimo periodo pre-pandemico.
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