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E le uova di Pasqua diventano opere d’arte ispirate ai grandi scrittori

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ROMA — Anche quest’anno la Pasticceria Bompiani di Roma ospita un’originale esposizione dove le uova di Pasqua vengono reinterpretate in chiave artistica dalla maestria del pastry chef Walter Musco e dei suoi giovani collaboratori.

In questo articolo, pubblicato da Repubblica, Maurizio Amedeo Uliano spiega come nasce questa insolita fusione tra arti figurative e arte pasticcera.

Nel mondo della pasticceria la parola arte è usata con frequenza sempre maggiore. Porla sullo stesso piano di pittura, scultura, musica o letteratura è un’esagerazione.

Ma, in alcuni casi, la pasticceria può per lo meno diventare un supporto per le arti figurative.

Lo  dimostra “Cogito Ergo Sum”: Uova che raccontano, mostra organizzata nei locali di Bompiani, pasticceria della Capitale considerata tra le migliori d’Italia.

Le uova di Pasqua sono il pretesto con cui Walter Musco porta avanti la sua passione per l’arte.

Un passato da gallerista (Gondwana, dedicata all’arte tribale) e un presente da pasticcere tenuti insieme dagli allestimenti che si sono succeduti dal 2011 a oggi: pittura, cinema, musica, sempre con un occhio di riguardo per l’astrattismo.

Il tema di quest’anno è la letteratura e il titolo della mostra fa riferimento non tanto al razionalismo cartesiano quanto piuttosto alla centralità del pensiero umano come fonte di vita per se’ stessi e di ispirazione per gli altri.

Per questo i protagonisti dell’esposizione sono eterogenei per stile, idee, genere; non sono i singoli autori a essere al centro della scena. Ma il concetto stesso di letteratura, la capacità delle parole di superare il proprio contesto culturale, spaziale e temporale.

Musco è alla guida di un team affiatato: i suoi storici collaboratori, Federico Cari e Joanna Milewska, le giovani Martina Mantica e Cristina Pelliccioni.

Li abbiamo visti all’opera nei giorni precedenti il vernissage ed abbiamo scoperto una bottega d’arte organizzata in maniera certosina, con un foglio elettronico a dettare tempi e tecniche; contrappeso indispensabile per gestire un lavoro che, invece, è frutto di grande manualità e richiede un’intera giornata per arrivare alla realizzazione di tre uova.

Si parte dal cioccolato, tutto Walrhona al 55% di cacao, temperato e messo in forma per ottenere la scocca (cioè un semplice uovo di Pasqua come tutti lo conosciamo). A quel punto l’uovo viene scolpito, cioè vengono praticate le incisioni, le forature, i tagli che il soggetto eventualmente richiede.

Poi si passa agli accessori, cioè quelle parti, anch’esse realizzate con il cibo degli dei, che saranno attaccate alla scocca utilizzando cioccolato fuso.

A questo punto l’opera è pronta per essere dipinta con il colore di fondo. Questo viene ottenuto spruzzando tutta la superficie con una miscela di burro di cacao fuso e colorante alimentare.

Si arriva così a quella che Musco definisce la tela, cioè la base che poi dovrà essere dipinta a mano.

La vernice, realizzata con una miscela di alcol alimentare e colorante alimentare, viene stesa sull’uovo utilizzando pennelli di vario spessore; per evitare che il colore esca dai contorni del disegno, spesso è necessario praticare una sorta di incisione lungo tutto il perimetro.

L’ultimo passaggio prevede l’applicazione degli altri accessori, quelli con un colore diverso rispetto allo sfondo (la cornice dorata che ospita il ritratto di Dorian Gray o il marlin catturato dal Vecchio di Hemingway, tanto per fare due esempi).

Sessanta pezzi unici

La mostra presenta sessanta pezzi unici, da collezionare (Musco ne garantisce la conservazione nel tempo) o, per chi proprio non riesce a resistere, da fare a pezzi e mangiare.

Visto che dal punto di vista organolettico non ci sono differenze, conviene scegliere in base all’estetica o ai propri gusti in fatto di letteratura.

Si va dalla beat generation di Kerouac alle Storie di Ordinaria Follia di Bukowsky, dalle meraviglie di Alice alle ricerche dei Sei Personaggi, dalla meditazione di Siddharta ai Fleurs du Mal di Baudelaire.

Apertura al pubblico alle 18,30 del 16 marzo, con laboratorio didattico per bambini (posti esauriti): un uovo da dipingere ispirandosi a un libro che i piccoli dovranno portare con sé.

Info:“Cogito Ergo Sum” Uova che raccontano

Tutti i giorni, dal 16 marzo al 1 aprile (dalle 7 alle 20)
Pasticceria Bompiani
L.go Bompiani, 8 – Roma
06/5124103
Costo di ciascuna opera (ogni uovo pesa almeno 750 grammi): dai 70 ai 300 Euro.

Maurizio Amedeo Uliano

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