MILANO – Anche l’occhio vuole la sua parte, soprattutto quando si parla di cibo. Ed è per questo che la svizzera Barry Callebaut si è inventata la cioccolata rosa, anzi – come preferisce definirla – “color rubino”. Un prodotto totalmente naturale senza aromi o coloranti.
Barry Callebaut ama il rosa
Si tratta della prima vera innovazione di prodotto nell’industria da circa 80 anni. Una data che aveva visto la Nestlé produrre la prima tavoletta di cioccolato bianco.
Da allora tante cose sono cambiate nelle abitudini dei consumatori e non sempre per il meglio; soprattutto per i cibi altamente calorici come la cioccolata i cui consumi sono andati calando, soprattutto per l’alto di gamma.
Un colore che sposa bene il cioccolato alla festa degli innamorati
Così Barry Callebaut, grazie al nuovo cioccolato color rubino è fiducioso di poter guadagnare importanti quote di mercato, a cominciare dai cioccolatini di San Valentino.
I consumi di cioccolata e i cioccolatini stanno passando di moda. Infatti, Hershey ha tagliato la produzione del 15%; mentre Nestlé ha messo in vendita le sue attività negli Stati Uniti per rilanciarsi sui cibi salutistici.
La nuova cioccolata rubino si basa su un nuovo seme di cacao, che è stato studiato all’università di Brema in Germania, ed è stata presentata per la prima volta a Shanghai dal colosso elvetico da 7,6 miliardi di franchi, che produce semilavorati di cioccolata per diverse aziende alimentari.
“E’ naturale, senza coloranti, ha un aspetto invitante ma mantiene autentico il gusto della cioccolata – ha spiegato a Bloomberg l’ad di Barry Callebaut, Antoine de Saint-Affrique – Abbiamo avuto ottime risposte dai consumatori che l’hanno provata in tutti i vari Paesi dove è già stato testato il nuovo prodotto: abbiamo avuto ottime recensioni in Cina, dove per la cioccolata è piuttosto inusuale”.
Anche perché ci sono vari tipi di cioccolato “dietetico”, ma il loro problema è che non hanno il sapore carateristico di cioccolaa. Nestlè, per dire, per rilanciare i consumi di cioccolata ha preferito piuttosto mettere a punto una barretta con il 40% di zucchero in meno delle altre, che sarà disponibile al pubblico il prossimo anno.
“Puoi copiare il colore e provare a imitare il sapore – ha concluso de Sain-Affrique – ma trovare una cioccolata rubino come la nostra con lo stesso sapore sarà estremamente difficile”.
Sara Bennewitz