MILANO – Il Movimento 5 Stelle interroga l’Europa sul mercato del caffè e del cacao. L’iniziativa è di Ignazio Corrao, giovane e carismatico parlamentare del M5S a Strasburgo.
A distanza di alcuni mesi dalla sua prima interrogazione in materia, l’europarlamentare pentastellato è tornato alla carica alcune settimane fa. Con una seconda interrogazione alla Commissione, datata 28 marzo.
Quest’ultima presentata in vista dei lavori della 121a sessione del Consiglio Internazionale del caffè, che si sono svolti la settimana scorsa a Città del Messico.
Nel mirino di Corrao, gli anelli deboli della catena produttiva del caffè. Storie di ingiustizie, diseguaglianze e disparità, da più parti documentate, che interessano numerosi paesi produttori.
Il problema si pone in modo ancora più acuto dal momento che l’Unione Europea è il massimo importatore mondiale di entrambi questi prodotti tropicali.
L’UE non può girarsi dall’altra parte
“L’Unione Europea non può girarsi dall’altra parte e fare finta che il problema non esista” scrive Correo in un post pubblicato il 15 aprile da Beppe Grillo su selezione5stelle.com.
Lodevole, insomma, l’intento; un po’ meno il modo in cui le interrogazioni sono state poste.
Comprendiamo l’esigenza di una formulazione stringata. Ma sintetico non può essere sinonimo di generico.
Recita, ad esempio, l’interrogazione del 28 marzo 2018:
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